In un momento storico dove le grandi economie mondiali sono alle prese con l’annoso problema dell’inflazione e del cambiamento climatico, c’è chi chiede a gran voce alle autorità governative di attuare misure coraggiose per frenare un altro fenomeno: quello dell’aumento delle ricchezze estreme. Sempre meno persone detengono una fetta sempre più consistente dei capitali e delle ricchezze del pianeta.
Una soluzione però ci sarebbe: tassare le grandi ricchezze. E sono loro stessi ad avanzare questa proposta. Sono 300 le personalità di fama mondiale, tra milionari, economisti e politici, tra cui Abigail Disney, che hanno deciso di agire con un appello in vista dell’imminente incontro del G20 a Delhi (9/10 settembre). Una lettera aperta il cui intento principale è giungere a un accordo internazionale sulla tassazione dei grandi patrimoni.
Una ricchezza sempre più estrema: la denuncia dell’OXFAM
Negli ultimi anni il gap in termini di ricchezza si è decisamente allargato. Come emerge chiaramente dai numeri illustrati da OXFAM nell’ultimo decennio i miliardari del pianeta hanno più che raddoppiato i propri patrimoni, passati da 5.600 a 11.800 miliardi di dollari. Eppure, su scala globale, per ogni dollaro di gettito fiscale solo 4 centesimi provengono da imposte patrimoniali e con le regole attuali metà dei milionari del mondo non sarà assoggettata ad alcuna imposta di successione, potendo trasferire, esentasse, una ricchezza pari a 5 mila miliardi di dollari ai propri eredi.
La stessa organizzazione ha, inoltre, segnalato che “tra marzo 2020 e novembre 2022 per ogni dollaro di incremento della ricchezza netta del 90% più povero del pianeta, il patrimonio medio di un miliardario Forbes è aumentato di 1,7 milioni di dollari”. Un dato allarmante che conferma però il trend di ricchezza registrato nel corso dell’ultimo decennio:
- crescita del 18,3% per i multimilionari aventi più di 50 milioni di dollari;
- crescita del 109% per le ricchezze dei miliardari;
- i patrimoni dei miliardari sono aumentati al ritmo di 2,7 miliardi di dollari al giorno nell’ultimo triennio (periodo analizzato dal 18 marzo 2020 al 30 novembre 2022).
In pratica una fortuna che però rimane in mano loro, e pochissimo nelle casse dello Stato. E non è nemmeno un evento recente o del tutto inusuale rispetto alla Storia recente. In realtà è solo il proseguo di un continuo taglio delle tasse a favore dei grandi capitali internazionali. Tra le economie più floride dell’area OCSE, in media, l’aliquota marginale più alta sui redditi personali è passata dal 58% del 1980 al 44% del 2016.
Lettera ai Capi di Stato del G20: tassare le ricchezze estreme
Una quantità tale di soldi che potrebbe essere utile per gli Stati occidentali, sempre più indebitati tra Covid, misure straordinarie di welfare e crisi energetica (solo per contrastare i rincari si stima una spesa da parte del G20 di 1,4 trilioni di dollari per finanziare i combustili fossili). Infatti, prima della riunione del G20 a Delhi, è stata resa nota una lettera di quasi 300 milionari, economisti e politici, la quale afferma che è necessaria un’azione urgente per prevenire la ricchezza estrema. Quasi 300 milionari, economisti e politici affermano che è necessaria un’azione urgente per evitare che la ricchezza estrema “corroda il nostro futuro collettivo”.
I firmatari non sono i classici gruppi ambientalisti o semplice gente comune, bensì miliardari come l’ereditiera dell’impero Disney Abigail Disney, artisti Brian Eno e Richard Curtis, e politici come il senatore americano Bernie Sanders e l’ex presidente dell’Assemblea generale dell’ONU Maria Espinosa. Per non parlare di economisti come Jayati Ghosh e Joe Stiglitz. Tutti insieme a favore della proposta di tassare più pesantemente la ricchezza, così da ridurre “livelli pericolosi di disuguaglianza”.
La lettera in questione è disponibile sul sito taxextremewealth.com. Organizzata da Patriotic Millionaires, Institute for Policy Studies, Earth 4 All, Millionaires for Humanity e Oxfam, afferma che il G20 dovrebbe concordare collettivamente di aumentare le tasse sui ricchi e di fermare la concorrenza fiscale e l’elusione da parte dei super-ricchi. Anche lo stesso Morris Pearl, presidente di Patriotic Millionaires ed ex amministratore delegato di BlackRock (hedge fund da quasi 10 trilioni di dollari in gestione), vuole sostenere l’aumento della tassazione per le ricchezze estreme:
“Negli ultimi decenni, la disuguaglianza di ricchezza è salita alle stelle in tutto il mondo. Il crescente divario tra ricchi e poveri ha destabilizzato l’economia globale, esacerbato l’ascesa delle politiche estremiste e logorato il tessuto stesso del nostro ordine sociale. Come persona ultra-ricca, che rappresenta un’organizzazione di persone benestanti che la pensano allo stesso modo, chiedo al G20 di tassarci”.
Una proposta che avrà (poco) successo
Sorprende il fatto che a sostenere la causa sociale siano persone che potrebbero essere “vittime” della super-tassazione. Ma nonostante il peso e la portata della proposta avanzata, le speranze di una sua realizzazione appaiono al momento contenute. Soprattutto perchè questa mossa si inserisce in un contesto globale incerto: negli ultimi mesi, causa i dissidi tra Russia, Cina e Occidente, i paesi emergenti hanno cominciato ad allargarsi con un nuovo blocco dei BRICS. Tale mossa renderà sempre più difficile il dialogo e la cooperazione tra paesi membri della stessa organizzazione internazionale, appunto il G20.
Inoltre negli ultimi mesi non sembra che i governi siano interessati davvero ad una maggior tassazione. A titolo d’esempio, in Inghilterra nessuna delle fazioni politiche al governo o all’opposizione ha alcun piano per un’imposta sul patrimonio: né il cancelliere del Regno Unito, Jeremy Hunt, né quello ombra, Rachel Reeves. A sua volta per le elezioni 2024 Trump è tornato alla ribalta con uno dei cavalli di battaglia della sua precedente amministrazione: tagliare le tasse.