Borsa Tokyo -0,43% con doccia fredda Bank of Japan. Hong Kong sconta effetto Alibaba
L’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso la giornata di contrattazioni in calo dello, a quota 32,467.76 punti.
La borsa di Tokyo ha scontato le dichiatazioni di Kazuo Ueda, governatore della Bank of Japan, sulla possibile fine della politica monetaria incentrata sui tassi negativi.
“Se riterremo che il Giappone potrà centrare il target di inflazione anche dopo aver posto la parola fine ai tassi negativi, agiremo in tal senso”, ha detto il numero uno della Bank of Japan.
Azionario contrastato in Asia, dopo la pubblicazione del dato relativo all’inflazione cinese misurata dall’indice dei prezzi al consumo (CPI), salito su base annua dello 0,1%, a un ritmo inferiore rispetto alla crescita attesa dello 0,2%.
L’inflazione core è avanzata su base annua dello 0,8%.
L’inflazione misurata dall’indice dei prezzi alla produzione (PPI) è scesa su base annua del 3%, come da attese.
La borsa di Hong Kong cede più dell’1%, zavorrata anche dalla notizia di Alibaba, che paga la decisione di Daniel Zhang di dimettersi a sorpresa dalla posizione di presidente e ceo del business cloud.
Verso la fine di giugno Alibaba aveva annunciato che Eddie Wu avrebbe assunto la carica di ceo della Big Tech cinese, al posto dell’ex numero uno Daniel Zhang, rendendo noto che Zhang sarebbe diventato presidente e amministratore delegato della divisione cloud.
Riguardo alle altre borse asiatiche, Seoul sale dello 0,36%, Shanghai avanza dello 0,87%, Sidney fa +0,50%.
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Giornata positiva per le borse europee, con il Ftse Mib di Piazza Affari che chiude in rialzo dell’1,9% a 34.358 punti. Volano Mps e Tim
Wall Street ha aperto con un lieve rialzo, influenzata da dati sull’inflazione e speculazioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. Il dollaro si rafforza, mentre il petrolio registra un aumento significativo.
Negli Stati Uniti, il numero di richieste di sussidi di disoccupazione ha visto una diminuzione significativa, segnando il livello più basso da maggio. Questo dato sorprende positivamente le aspettative degli analisti.
La Commissione europea ha imposto a Booking Holdings di adeguarsi al Digital Markets Act, modificando il ruolo di Booking.com nel settore turistico. Le aziende ora possono differenziare prezzi e condizioni su diversi canali di vendita online, promuovendo una maggiore equità e apertura nel mercato digitale.