(9Colonne) – Roma, 29 ago – Mentre la Guardia di finanza, su ordine dell´Antitrust, comincia a verificare se i prezzi dei libri scolastici, come denunciano le associazioni dei consumatori, sono saliti realmente alle stelle in appena un anno (secondo l´Adoc, nella scuola secondaria di secondo grado, rispetto al 2006, sarebbero lievitati del 12%), Repubblica pubblica un´indagine condotta sulle prime classi di scuola superiore di sei città italiane (Palermo, Bari, Napoli, Roma, Milano e Torino) sottolineando che la spesa media si aggira attorno ai 322 euro ma che può avere differenze anche del doppio tra una classe e l’altra: “Basta cambiare città, indirizzo scolastico o addirittura sezione nell´ambito della stessa scuola”, laddove è la città della Mole “a risultare quella meno cara, mentre il capoluogo siciliano emerge come il più costoso”. L’articolo di Salvo Intravaia sottolinea che “se i prezzi dei testi scolastici sono uguali in tutto il territorio nazionale, quello che può appesantire il conto è il numero di libri richiesti dai singoli insegnanti”. E si cita il caso della prima C del liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo che vede “una lunghissima lista di 23 volumi che farà sborsare ai malcapitati genitori 694,10 euro. Per una sola materia, il Latino, i ragazzi dovranno acquistare 5 libri e un dizionario per l´equivalente di 175,50 euro”.
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