Uk: contrazione del mercato immobiliare, pesano tassi e carovita
Ad agosto, il mercato immobiliare britannico ha subito un ulteriore rallentamento. Il Royal Institution of Chartered Surveyors riporta che quasi tutte le regioni stanno vivendo cadute “relativamente ripide” nei prezzi delle case. Un indice chiave si attesta su livelli persino inferiori al 2009. Gli agenti immobiliari prevedono che la situazione peggiorerà nei prossimi mesi a causa dei tassi di interesse ipotecari, i più alti dal 2008.
La Bank of England, nel tentativo di domare l’inflazione, ha imposto un forte aumento dei tassi di interesse. Questa mossa ha messo in difficoltà un numero crescente di famiglie, chiamate a restituire prestiti in un contesto di aumento dei prezzi alimentari e dei beni di prima necessità. Milioni di persone sentiranno ulteriormente la pressione entro la fine del prossimo anno, con la scadenza dei mutui a tasso fisso e la necessità di rinegoziarli a tassi significativamente più alti.
Secondo Simon Rubinsohn, economista capo presso RICS, “I prezzi continuano a scendere, sebbene il calo relativamente modesto finora debba essere visto nel contesto dell’ampio aumento registrato durante la pandemia”. Le metriche di accessibilità rimangono tese in molte parti del paese, con la domanda di acquirenti e le vendite concordate che continuano a calare drasticamente.
Nel mercato degli affitti, l’alto costo dei prestiti ha aumentato la domanda da parte degli inquilini che non riescono ad ottenere un mutuo, costringendo molti proprietari a lasciare il settore. Di conseguenza, gli agenti immobiliari prevedono un aumento degli affitti nei prossimi tre mesi. Una recente indagine di Castleforge ha rilevato che un terzo degli inquilini nel Regno Unito fatica a pagare l’affitto, una percentuale che sale quasi al 50% a Londra. Gran parte di questo è dovuto ai proprietari di case che scaricano i costi di prestito più elevati sui loro inquilini.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.