Avvio debole a Piazza Affari aspettando la Bce
Partenza prudente per i listini azionari del Vecchio Continente, con il Ftse Mib in flessione dello 0,5% a 28.310 punti. Tra le big di Piazza Affari arretrano soprattutto i bancari Bper (-2,4%), Mps (-2,4%), Banco Bpm (-2,2%) e Intesa (-2,1%). In controtendenza Hera (+0,7%), Amplifon (+0,65%), Eni (+0,6%) e A2a (+0,5%).
L’attenzione è focalizzata sulla riunione della Bce, che alzerà i tassi di 25 punti base oppure opterà per una pausa nel ciclo restrittivo. Successivamente, riflettori puntati sulla conferenza stampa della presidente Lagarde.
Dagli Usa sono in arrivo i dati sulle vendite al dettaglio, importante indicatore dei consumi con riflessi sul Pil, le richieste di sussidi di disoccupazione e i prezzi alla produzione, dopo il report di ieri sull’inflazione al consumo. Oggi inoltre debutta a New York Arm, il progettista di chip controllato da Softbank.
Sul Forex, l’euro/dollaro viaggia in area 1,074 mentre il dollaro/yen si mantiene sopra quota 147. Tra le materie prime il petrolio (Brent) mantiene i guadagni accumulati nelle ultime sedute, restando sopra i 92 dollari al barile.
Sull’obbligazionario europeo, spread Btp-Bund poco mosso a 179 punti base, con il decennale italiano al 4,44% dopo la risalita di ieri.
Breaking news
Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.