Il rialzo dei tassi dello 0,25% da parte della Bce di ieri preoccupa i sottoscrittori di mutui, in particolare quelli a tasso variabile, la cui rata salirà del 66% in più rispetto all’inizio del 2022, con un aggravio di ben 303 euro rispetto a quella iniziale (+66%). Ma un mutuo ha una durata pluriennale, per cui occorre anche valutare cosa potrebbe accadere nei prossimi anni. Ecco cosa potrebbe accadere in futuro.
Una simulazione sui mutui a tasso variabile
I mutui a tasso variabile solitamente sono indicizzati all’Euribor a 3 mesi. Le previsioni più lungo termine per il suo andamento sono relative al dicembre 2023, quando dovrebbe toccare il 3,9%.
Gli esperti di Facile.it e Mutui.it considerano il caso di un mutuo a tasso variabile da 126 mila euro con piano di restituzione in 25 anni, sottoscritto a gennaio 2022 con un Tan di partenza dello 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro.
In tal caso, il tasso del mutuo medio (Euribor a 3 mesi+1,25%) arriverebbe al 5,15%, con una rata di circa 748 euro: oltre 292 euro in più rispetto a quella di gennaio 2022.
Qualche consiglio
Tiziano Benvenuti, coach e formatore per agenti immobiliari, oltre che ceo di MMO spa, alla luce della durata dei mutui, della variabilità delle rate nel tempo e delle periodiche crisi del settore immobiliare, avverte:
“Accendere un mutuo al 100% significa ipotecare il proprio futuro e quello della propria famiglia, perché in caso di aumento delle rate si rischia di non riuscire più a pagarlo. Suggerisco di sottoscrivere un mutuo al 70-80%, che si ammortizza meglio in caso di crisi. Chi non ha abbastanza soldi per versare almeno il 20% del prezzo di una casa, non dovrebbe comprarla, ma aspettare di avere un po’ di soldi da parte”.
Il suo suggerimento a chi ancora non può permettersi una casa è di attendere e nel frattempo prendere in affitto una casa in periferia. A suo avviso, non bisogna dare una casa a chi non se la può permettere e occorre un’educazione finanziaria di base anche sul tema mutui.