C’è attesa per le decisioni sui tassi d’interesse rispettivamente della Federal Reserve (Fed) e della Bank of England (BoE), che saranno rese note rispettivamente mercoledì e giovedì. Vediamo cosa si aspettano questa settimana gli analisti dalle due maggiori banche centrali anglosassoni.
Le mosse della Fed
Gli analisti si aspettano una pausa nel rialzo dei tassi da parte della Fed, a fronte del mantenimento di un bias restrittivo. Erik Weisman, capoeconomista e gestore di MFS Investment Management, ricorda:
“Questa riunione è sempre stata un momento di passaggio, visto che la Fed ha saltato il mese di giugno, adottando così una frequenza di riunioni a cadenza regolare. Qualsiasi colpo di scena della riunione potrebbe scaturire da potenziali modifiche al Summary of Economic Projections, ai punti e al tono della dichiarazione e della conferenza stampa. Il mercato sarà alla ricerca di qualsiasi segnale che indichi se la Fed propenda per un altro rialzo entro la fine dell’anno o che sia necessaria una pausa più prolungata. In effetti, il mercato tende a stimare con una probabilità del 50% un altro rialzo quest’anno e gli operatori di mercato cercano quasi disperatamente una risposta a questa domanda”.
Per Weisman, “è improbabile che il presidente Powell (nella foto sopra, ndr) manifesti un’inclinazione dovish, poiché vorrà mantenere la possibilità di alzare nuovamente i tassi senza sconvolgere il mercato. Allo stesso tempo, però, Powell probabilmente porrà l’accento sulla fiducia nei dati che consentiranno di ottenere nuove informazioni sulle tendenze generali dei mercati del lavoro e dell’inflazione al consumo prima che la Fed prenda una decisione”.
Martin van Vliet, global macro strategist di Robeco, è convinto che la Federal Reserve rialzerà i tassi a novembre di 25 punti base, precisando che “un nuovo rialzo significa correre il rischio di un inasprimento ingiustificato. Tale rischio sarebbe più elevato se i tassi venissero alzati a settembre piuttosto che a novembre, in quanto il mercato attualmente attribuisce una bassa probabilità a un rialzo a settembre. D’altra parte, se i tassi non venissero alzati, gli operatori potrebbero anticipare le attese sui futuri tagli dei tassi di riferimento, provocando un prematuro allentamento delle condizioni finanziarie. Ciò sarebbe poco auspicabile per la Fed. Danneggerebbe la sua credibilità nella lotta all’inflazione e un danno del genere sarebbe difficile da riparare. A causa di queste considerazioni sulla gestione del rischio, la Fed continuerà probabilmente a mantenere un approccio restrittivo finché non ci sarà l’urgenza di cambiare. Ciò suggerisce che, se dovesse fare una pausa, probabilmente ci si aspetta un rialzo dei tassi a novembre”.
La decisione della Bank of England
Secondo gli analisti, la Bank of England dovrebbe alzare il tasso di riferimento di 25 punti base, portandolo al 5,5%. La quasi certezza degli economisti e dei mercati finanziari riflette l’indicazione della BoE di alzare nuovamente i tassi in caso di ulteriori segnali di inflazione persistente, come si è visto negli ultimi dati su stipendi privati (saliti dell’8,1% a luglio) e costo dei servizi (+7,4%).
Anche se quattro dei nove membri del Monetary Policy Committee (Mpc) non si dicono certi che i tassi debbano aumentare ulteriormente, gli economisti hanno affermato che l’inflazione è ancora troppo alta da permettere alla BoE di fare una pausa immediata. Ricordiamo che il dato di agosto sulla crescita dei prezzi in Gran Bretagna sarà diffuso mercoledì, il giorno prima della riunione del Mpc.
La buona notizia è che il 15 mo rialzo dei tassi della Bank of England potrebbe essere l’ultimo. Capital Economics ha affermato che un rialzo di un quarto di punto “sarà l’ultimo di questo ciclo”, mentre Deutsche Bank afferma che dopo che la BoE ha aumentato i tassi al 5,5% giovedì, “la porta per una pausa è aperta”.