Economia

Modello 730/2023: ecco come inviarlo correttamente entro il 2 ottobre

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Il termine ultimo per inviare il Modello 730/2023 precompilato è il prossimo 2 ottobre 2023. I contribuenti hanno ancora una decina di giorni per assolvere a questo importante adempimento burocratico.

Entro il 2 ottobre 2023, deve essere trasmessa la dichiarazione dei redditi precompilata online. Prima di effettuare l’invio, è necessario verificare i dati che vi sono contenuti: nel caso in cui dovesse mancare qualcosa è possibile integrare quanto manca o modificare gli eventuali errori riscontrati. Per predisporre il Modello 730/2023 precompilato di tutti i contribuenti, l’Agenzia delle Entrate ha utilizzato qualcosa come 300 milioni di dati. L’obiettivo è quello di semplificare al massimo questo adempimento per i contribuenti. Tra i dati contenuti all’interno della dichiarazione dei redditi ci sono:

  • le spese sanitarie;
  • i premi assicurativi;
  • le spese scolastiche;
  • le certificazioni uniche trasmesse dai datori di lavoro;
  • gli interessi passivi sul mutuo;
  • i contributi previdenziali.

Abbiano elencato solo parte dei dati che sono contenuti all’interno del Modello 730/2023 precompilato. Nel caso in cui i contribuenti non avessero la familiarità necessaria per inviare la documentazione in prima persona, hanno la possibilità di delegare un familiare o una persona di fiducia, che possa gestire tutta la pratica.

Come accedere al Modello 730/2023 precompilato

Per poter accedere alla dichiarazione dei redditi precompilata bastano pochi passi. È necessario andare nell’area riservata del sito: agenziaentrate.gov.it. Come per tutti i portali della Pubblica Amministrazione, per effettuare qualsiasi operazione è necessario essere in possesso delle credenziali Spid, Cie o Cns.

Nel momento in cui è stato effettuato l’accesso, è possibile prendere visione del proprio Modello 730/2023 precompilato. A questo punto è necessario prestare la massima attenzione ai dati che sono stati inseriti: è necessario consultare nel dettaglio tutti gli importi che appaiono e verificare che realmente corrispondano alle spese che sono state effettuate o ai redditi che sono stati percepiti. Nel caso in cui non ci dovessero essere degli errori è possibile confermarli ed inviarli. Se, invece, dovessimo trovare degli errori, è possibile apportare le necessarie modifiche.

Per apportare le correzioni che si ritengono necessarie è possibile utilizzare la funzione “Compilazione assistita”: grazie a questo strumento è possibile modificarli e, se necessario, inserirne di nuovi.

Sul proprio canale Youtube, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un video tutorial (raggiungibile a questo link) attraverso il quale viene spiegato come effettuare tutte le operazioni connesse con il Modello 730/2023 precompilato.

Ribadiamo, comunque, che il termine ultimo entro il quale deve essere inviata la 730 precompilata è il 2 ottobre 2023. Discorso diverso, invece, per il Modello Redditi e il Modello Redditi Correttivo del 730, per i quali c’è tempo fino al 30 novembre 2023.

Delegare una persona di fiducia

Come abbiamo anticipato in precedenza, è possibile delegare una persona di fiducia per effettuare le operazioni connesse alla dichiarazione dei redditi online. Anche in questo caso i diretti interessati hanno tutto il tempo per attivarsi in questo senso. L’abilitazione può essere richiesta in maniera facile ed immediata, sempre attraverso l’area riservata o prenotando una videochiamata con un funzionario dell’Agenzia delle Entrate.

Questa operazione può essere effettuata anche inviando una Pec ad un qualunque ufficio dell’AdE.

Cosa contiene il Modello 730/2023 precompilato

Quali sono le informazioni già contenute nel Modello 730/2023 precompilato? L’Agenzia delle Entrate, quest’anno, ha avuto disposizione qualcosa come:

  • più di un miliardo di dati relativi alle spese sanitarie;
  • 99 milioni di dati relativi ai premi assicurativi;
  • 73 milioni di certificazioni uniche relative a lavoratori dipendenti e autonomi;
  • 11 milioni di bonifici per ristrutturazioni;
  • 8,5 milioni di dati relativi agli interessi passivi sui mutui;
  • 6,5 milioni relativi a spese scolastiche.

Tra le spese che sono state prese in considerazione ci sono anche quelle dei canoni di locazione e quelle di intermediazioni per quanti hanno acquistato degli immobili destinati a prima casa.