Economia

Arriva il patto anti inflazione. Ma emergono perplessità

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Il patto anti inflazione è pronto a partire. Il nuovo accordo ha uno scopo ben preciso: predisporre un paniere di prodotti del carrello della spesa e di prima necessità a prezzi ribassati o, in ogni caso, calmierati. La premier Giorgia Meloni e Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy, si incontreranno con le associazioni della distribuzione, del commercio e dell’industria di largo consumo il prossimo 28 settembre 2023 alle ore 15.00, per sottoscrivere la nuova misura.

La volontà di partecipare al patto anti inflazione è già stata manifestata dalle varie organizzazioni di categoria nel corso di queste settimane. È stata, infatti, presentata una lettera d’intenti già accettata dal ministro Urso, attraverso la quale le associazioni di categoria si impegnano a chiedere agli associati di sviluppare, su base volontaria, delle iniziative di politica commerciale su determinati prodotti, il cui scopo fosse proprio quello di andare a contrastare l’inflazione. Hanno ribadito il proprio impegno nella lotta contro il caro prezzo anche Confartigianato, Cna e Casartigiani.

L’inflazione, il vero problema del 2023

Ma perché è necessario pensare ad un patto anti inflazione? Per dare una risposta a questa domanda utilizziamo alcuni dati che emergono da un’analisi di Coldiretti: nel corso del 2023 il caro prezzi ha provato il taglio del 5% della quantità di prodotti alimentari acquistati dalle famiglie italiane. Nonostante questa riduzione della merce acquistata in termini quantitativi, i consumatori sono stati costretti a spendere il 7% in più.

La situazione di difficoltà è resa evidente dal fatto che volano gli acquisti di cibo low cost con i discount alimentari che fanno segnare un balzo del +10% nelle vendite in valore, il più elevato tra gli scaffali del dettaglio – ha spiegato la Coldiretti -. Il risultato dei discount evidenzia la difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari, orientano le proprie spese su canali a basso prezzo rinunciando anche alla qualità.

Le famiglie hanno iniziato a tagliare gli acquisti e stanno andando a caccia di prezzi sempre più bassi. Sovente fanno lo slalom nei diversi punti vendita, cambiando negozio o supermercato alla ricerca delle promozioni applicate sui vari prodotti.

Patto anti inflazione: quanto farà risparmiare

Una domanda che, a questo punto, diventa obbligatoria è quanto possa far risparmiare il patto anti inflazione. Per il momento fare dei conti precisi è difficile, perché non è ancora stata stilata la lista dei beni a prezzi ridotti, che dovrebbe essere predisposta nei prossimi giorni dal Ministero. Assoutenti, qualche giorno fa, ha quantificato il risparmio previsto per le famiglie in 150 euro: complessivamente si ritiene che nel corso dei prossimi tre mesi i consumatori possano risparmiare qualcosa come 4 miliardi di euro.

Prendendo in considerazione il carrello della spesa, nel quale rientrano i beni alimentari ed i prodotti che vengono utilizzati quotidianamente per la cura della persona e della casa, una eventuale riduzione dei prezzi del 10% nel corso del prossimo trimestre potrebbe comportare un risparmio – tra ottobre e dicembre 2023 – di almeno 155,30 euro a famiglia. Sempre secondo le stime di Assoutenti, il risparmio potrebbe essere pari a 140 euro se si prende in considerazione esclusivamente la spesa alimentare. Le famiglie con due figli potrebbero arrivare a risparmiare 211,20 euro.

Il paniere è comunque insufficiente

Assoutenti, comunque vada, solleva qualche perplessità sul patto anti inflazione. Benché l’iniziativa risulti essere meritoria, potrebbe non essere sufficiente per riuscire ad arginare l’inflazione, che in queste settimane risulta essere appesantita dal caro benzina, il quale potrebbe determinare ulteriori aumenti dei prezzi nel corso dei prossimi mesi.

Per combattere efficacemente il caro vita serve un piano nazionale volto a istituire osservatori locali in grado di rilevare rapidamente la dinamica dei prezzi al consumo su un paniere definito di beni e servizi, monitorando anche l’andamento dell’accordo anti inflazione del governo – spiega il Gabriele Melluso, vicepresidente di Assoutenti -. In questa fase, poi, gli sconti introdotti dal patto salva spesa potrebbero essere vanificati dagli effetti del caro benzina sui prezzi dei prodotti trasportati. Per questo chiediamo di intervenire con urgenza sulla tassazione che grava sui carburanti, tagliando le accise su benzina e gasolio in modo da ottenere un effetto calmierante sui prezzi al dettaglio.