(9Colonne) – Roma, 4 set – “Se alle difficoltà oggettive si aggiungono poi i sospetti prodiani sulle reali intenzioni del sindaco di Roma e quelli veltroniani su certe manovre del clan del premier, il gioco – anzi il pasticcio – è praticamente fatto” scrive Federico Geremicca in un editoriale sulla prima pagina della Stampa dal titolo “Presidente ombra”. Geremicca nota che a fronte della “convinzione prodiana che Veltroni stia diventando la testa di ponte di quanti nella Margherita non lo hanno mai amato (da Rutelli a Marini, per intendersi)”, “si capisce il perché del tener duro del premier di fronte a qualunque sollecitazione arrivi dal sindaco”. “Né meno sospettosi circa il reale gioco del capo del governo, naturalmente, sono Veltroni ed i suoi fedelissimi – prosegue il commentatore politico -. Per il futuro leader del Pd l’ideale sarebbe un esecutivo che recuperasse consensi nel Paese, durasse ancora un paio di anni e gli lanciasse la volata per la prima sfida a Berlusconi. Ma Veltroni non crede praticamente più che questo sia possibile”. “Se le cose stanno così – e i fatti, per ora, sembrano confermarlo – le tensioni tra la ‘strana coppia’, premier in carica e presidente in pectore – conclude Geremicca -, non potranno che aumentare, a tutto danno dell’azione di governo e del processo di nascita del Partito democratico. L’auspicio che formulano osservatori neutrali è che il necessario chiarimento arrivi prima che sia troppo tardi”.