di Angelo Danilo Nobile, consulente patrimoniale e group manager di Sanpaolo Invest
Nell’ultimo articolo ho introdotto il TFS, ovvero il Trattamento di Fine Servizio, molto differente dal più conosciuto TFR (Trattamento di Fine Rapporto). Ma entriamo nel dettaglio per capire di che cosa si tratta, quali sono le caratteristiche che lo differenziano dal TFR e soprattutto, vediamo a chi spetta questo trattamento e come è possibile ottenerlo.
Che cos’è il TFS e a chi spetta
Il Trattamento di Fine Servizio non è altro che un fondo di risparmio che si attua durante tutto il periodo di attività lavorativa, riservando su questo conto una percentuale del salario lordo del lavoratore. Questo speciale trattamento è riservato esclusivamente alla categoria dei dipendenti pubblici.
TFS vs TFR: differenze e modalità di liquidazione
Il TFR – Trattamento di Fine Rapporto, è la liquidazione che spetta al dipendente che ha lavorato per un tempo minimo di 15 giorni, al termine del rapporto di lavoro con un’azienda. Questa liquidazione di carattere retributivo, spetta al lavoratore a prescindere dalla causa dell’interruzione del rapporto e dalla tipologia di contratto di lavoro (pubblico, privato, a tempo determinato o indeterminato.
Il TFS – Trattamento di Fine Servizio è invece la liquidazione riservata ai dipendenti pubblici assunti prima del 31 dicembre 2000 e, a differenza del TFR, non si tratta di una liquidazione retributiva, bensì previdenziale. Il TFR è stato introdotto anche per questa categoria di lavoratori, grazie alla legge entrata in vigore il 20 dicembre 1999. I dipendenti assunti prima di tale data e ancora in servizio dunque, hanno diritto a riscuotere una parte di TFR ed una di TFS. Il Trattamento di Fine Servizio può essere liquidato solo al momento del pensionamento, entro 36 mesi. Eppure, esiste una soluzione alternativa per ottenere parte del TFS anticipatamente, della quale sono in pochi ad esserne a conoscenza.
Come ottenere un anticipo del TFS: la soluzione che non ti hanno mai detto
Piuttosto che aspettare 36 mesi, esiste la possibilità di ottenere degli anticipi sul TFS attraverso una soluzione finanziaria. Questa modalità prevede una cessione di credito che consente al cliente di incassare anticipatamente il TFS, detraendo gli interessi previsti dal finanziamento in questione.
Il dipendente può richiedere questo speciale trattamento a firma singola, senza garanzie accessorie, fideiussorie o coobbligati, anche con a carico altri finanziamenti attivi e pignoramenti. Il prestito erogato viene determinato mediante l’attualizzazione della quota di Trattamento di Fine Servizio richiesta dal cliente, calcolando dunque il valore attuale dell’importo esigibile o pagabile in futuro.
Una volta ottenuto il rilascio del nulla osta da parte dell’ente pensionistico, può avvenire l’erogazione del rimborso che viene effettuato in maniera celere. Una nota importante da segnalare: la quota massima del Trattamento di Fine Servizio finanziabile al tasso di interesse contrattuale, può essere pari al 100% dell’importo netto del TFS maturato dal dipendente.
Chi può richiedere questa soluzione
È possibile attuare questo metodo di riscossione del TFS solamente per gli ex dipendenti pubblici e/o statali che hanno già maturato gli anni necessari per la domanda di pensionamento, o che hanno maturato il diritto alla liquidazione del Trattamento di Fine Servizio.
Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it
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