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Evergrande, stop alle operazioni in Borsa dopo il fermo del presidente Hui Ka Yan

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L’importante conglomerato cinese Evergrande, noto per essere la società immobiliare più indebitata al mondo, ha recentemente sospeso le sue attività nel mercato azionario. La situazione finanziaria di Evergrande è da tempo precaria e rischia di andare in bancarotta. Mercoledì scorso, il sito Bloomberg ha riferito, citando fonti informate, che il fondatore dell’azienda, Hui Ka Yan, era stato detenuto dalle autorità di polizia. Tuttavia, non ci sono state conferme ufficiali da parte di Evergrande in merito a questa notizia. Non è ancora chiaro se Hui sia stato effettivamente arrestato o se sia sottoposto a restrizioni domiciliari, un provvedimento previsto dalla legge cinese che è considerato meno grave dell’arresto e non comporta necessariamente l’incriminazione di Hui.

Evergrande è al centro di una crisi nel settore edilizio che perdura da diversi anni e che ha avuto un impatto significativo sull’intera economia cinese. In agosto, l’azienda aveva cercato di ottenere l’accesso a una legge statunitense simile al capitolo 11, che è l’equivalente dell’amministrazione straordinaria italiana, al fine di evitare la liquidazione. Tuttavia, di recente, è stata costretta a rivedere i propri piani di ristrutturazione sia per il debito in Cina che per quello con i creditori stranieri. Inoltre, il 30 ottobre è prevista un’udienza presso il tribunale di Hong Kong, che potrebbe comunque portare all’avvio del processo di liquidazione.

Titolo di Evergrande sospeso in borsa, crescono i timori sulle prospettive del gruppo

Con un debito di oltre 300 miliardi di dollari, equivalente al prodotto interno lordo della Finlandia, Evergrande è diventato un simbolo della crisi del debito nel settore immobiliare cinese, che costituisce circa un quarto dell’economia del Paese.

I titoli di Evergrande, Evergrande Property Services e Evergrande Nev sono ormai stabilmente dei penny stock, ovvero azioni scambiate per meno di un dollaro per azione. Le tre aziende hanno chiuso a 0,32, 0,59 e 0,56 dollari di Hong Kong rispettivamente, e le loro negoziazioni sono state sospese. Il gruppo con sede a Shenzhen, aveva riavviato la negoziazione dei propri titoli solo un mese fa dopo una sospensione di quasi un anno e mezzo, decisione presa per avanzare il piano di ristrutturazione. Ma la scelta non pare essere stata azzeccata; domenica scorsa, l’azienda ha annunciato di non essere in grado di emettere nuovi bond per rifinanziare il debito a causa delle indagini condotte dalle autorità di regolamentazione cinesi sulla sua principale controllata nazionale, Hengda Real Estate, aumentando i dubbi sulla sopravvivenza del gruppo. Alcuni analisti ritengono che il piano di ristrutturazione del debito all’estero sembra ora essere in pericolo, e cresce il rischio di una possibile liquidazione dell’azienda.

Il primo colosso immobiliare privato cinese, Country Garden, è riuscito a evitare il default fino ad ora nonostante abbia riportato perdite record e debiti di oltre 150 miliardi di dollari negli ultimi mesi.

Ora gli investitori cinesi sono più cauti nel settore immobiliare

E il crollo di Evergrande si ripercuote sulle intenzioni degli investitori cinesi nello scommettere sul settore immobiliare: secondo il sondaggio trimestrale sulla fiducia degli investitori pubblicato dalla Cheung Kong Graduate School of Business di Pechino e ripreso da Bloomberg, la quota netta degli intervistati che intendono tagliare i propri investimenti immobiliari in Cina nel corso del prossimo anno è salita al livello record del 31,7% nel terzo trimestre di quest’anno. Il pessimismo sui valori immobiliari sembra essere uno dei motivi del perchè gli investitori si vogliono muovere con cautela. Secondo un indicatore di Bloomberg Intelligence, questa settimana i titoli immobiliari cinesi sono crollati ai livelli più bassi dall’ottobre 2011..

Gli investitori sono più ottimisti nelle aree esterne al settore immobiliare. Circa il 70% degli intervistati prevede che i prezzi delle azioni cinesi aumenteranno nel prossimo anno. Circa il 58,5% degli investitori ritiene che il PIL cinese nel 2023 possa crescere di oltre il 5%.

Arresto del presidente e fondatore di Evergrande Hui Ka Yan, cosa sappiamo

La decisione di sospendere il titolo il Borsa è giunta in seguito a un rapporto di Bloomberg che ha affermato che il presidente Hui Ka Yan è stato portato via dalla polizia questo mese ed è attualmente sotto sorveglianza in una località designata. Questa è solo l’ultimo dei fermi riguardanti i dipendenti di Evergrande, dato che all’inizio di settembre  le autorità nella città meridionale di Shenzhen avevano arrestato diversi dipendenti dell’azienda e avevano invitato il pubblico a segnalare eventuali casi di frode sospetta.

La sua attuale situazione di “sorveglianza residenziale” solleva ancora molte domande sulle ragioni di questa misura e sulle implicazioni future per Hui e per Evergrande stessa. Questo tipo di fermo non equivale infatti alla detenzione o arresto formale, ma solo che l’imprenditore non può lasciare il luogo per almeno sei mesi e che ogni documento di identità viene ritirato.

In molti in effetti erano rimasti stupiti dal fatto che Hui Ka Yan sia rimasto in gran parte immune da azioni repressive finora, nonostante le controversie che hanno circondato le sue attività. Ad esempio, il fatto che abbia dirottato fondi della società a Londra per l’acquisto dell’immobile più costoso della città è stato un episodio molto discusso. Tuttavia, il suo status di figura di spicco nell’ambito degli affari e la sua influenza potrebbero averlo protetto in passato da azioni più drastiche.

Chi è Hui Ka Yan

Una caduta rovinosa per Hui Ka Yan, conosciuto come Xu Jiayin in cinese, quello che un tempo era uno degli uomini più ricchi della Cina. Basti vedere la classifica Forbes del 2019, quando era una delle persone più ricche dell’Asia con un patrimonio di 42,5 miliardi di dollari, all’ultima pubblicata che ne ha “solo” 3,2 miliardi. Una perdita del 93% del suo patrimonio nel giro di pochi mesi. I problemi per Hui Ka Yan sono iniziati nel 2021, quando il settore immobiliare si è trovato a fare i conti con la crisi innescata dall’epidemia di Covid-19. Evergrande è attualmente lo sviluppatore immobiliare più indebitato della Cina: per sostenere l’azienda, Hui Ka Yan ha venduto i suoi beni personali, dalle case fino ai jet privati.