Società

Italiani sempre più anziani. Cosa accadrà in futuro?

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Prosegue senza sosta l’invecchiamento della popolazione italiana. L’aumento degli anziani è il risultato di una combinazione tra aumento della longevità e fecondità costantemente bassa. Vediamo gli ultimi dati sulla popolazione italiana, diffusi oggi dall’Istat.

L’invecchiamento degli italiani

Oggi in Italia il 12,7% degli individui ha fino a 14 anni di età; il 63,5% tra 15 e 64 anni; il 23,8% dai 65 anni di età in su. L’età media è salita a 46,2 anni. Ciò ha portato il nostro paese, insieme a Spagna e Grecia in Europa, Corea del Sud e Giappone in Asia, a finire sotto la lente di demografi ed esperti di economia e sviluppo sostenibile. Non solo: la situazione demografica del nostro paese è destinata a peggiorare.

Anziani destinati a salire in futuro

Secondo le previsioni dell’Istat, nel 2050 le persone di almeno 65 anni potrebbero rappresentare il 34,5% del totale secondo lo scenario mediano, mentre con un intervallo di confidenza al 90% la loro percentuale sarà compresa tra il 33,2% e il 35,8%. Ad ogni modo, l’impatto sulle politiche di protezione sociale sarà importante, dovendo fronteggiare fabbisogni per una quota crescente di anziani.

I giovani fino a 14 anni invece potrebbero essere solo l’11,2% del totale nel 2050. Sul piano dei rapporti intergenerazionali si presenterà un rapporto squilibrato tra ultrasessantacinquenni e ragazzi, in misura di oltre 3 a 1. La crescita degli anziani sarà dovuta a un basso tasso di fecondità, all’aumento della longevità e all’invecchiamento dei baby boomer (i nati tra gli anni Sessanta e la prima metà degli anni Settanta), con conseguenti aumento dei pensionati e riduzione della popolazione in età lavorativa. Nei prossimi 30 anni la popolazione di 15-64 anni scenderà al 54,3% in base allo scenario mediano, con una forchetta potenziale compresa tra il 53,2% e il 55,4%.

A invecchiare sarà soprattutto il Mezzogiorno, dove l’età media dei residenti salirà da 45,3 anni nel 2022 a 49,9 anni nel 2040 e a 51,9 anni nel 2080. A quel punto, invece, sia il Nord (50,2 anni) sia il Centro (50,8) avranno già avviato un percorso di rallentamento del processo di invecchiamento, che nel caso del Centro potrebbe addirittura portare all’avvio di un primo processo di ringiovanimento della popolazione.