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Conti correnti infruttiferi? L’alternativa sono i conti deposito

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Il violento risveglio dell’inflazione post Covid ha costretto le Banche Centrali -tra cui la BCE -ad alzare progressivamente i tassi di interesse di riferimento. E se il sistema bancario si è subito mosso per adeguarsi sul fronte dei tassi applicati a mutui, prestiti e finanziamenti, altrettanto non si può dire sulla remunerazione offerta sulla liquidità in giacenza dei correntisti.

Solo in rari casi, infatti, gli istituti bancari hanno iniziato ad offrire rendimenti sopra lo zero sulle giacenze dei conti correnti.

E così, se da un lato il correntista si è visto aumentare a dismisura la rata del mutuo a causa dei tassi, dall’altro lato gli interessi attivi sul suo conto corrente sono rimasti fermi al palo.

I conti deposito per proteggersi dall’inflazione

Quale strategia adottare quindi in questo scenario avverso? Nel periodo attuale proteggersi dall’inflazione è un obbligo per il risparmiatore. Lasciare i risparmi su un conto infruttifero non è certo una buona scelta. Se guardiamo all’interno del circuito bancario, lo strumento di risparmio che più si avvicina al conto corrente in termini di rischio, ma che allo stesso tempo riesce ad offrire dei rendimenti decenti ai risparmiatori, questo è il conto deposito.

Come rilevato da un’indagine dell’osservatorio di QualeBanca.com – comparatore online per l’analisi e il confronto di prodotti bancari come conti correnti, conti deposito e mutui – rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso il rendimento medio dei conti deposito è salito di oltre il 220%.

Ma non è questa l’unica tendenza rilevata. “La maggiore crescita nei rendimenti” spiega Alfredo de Cristofaro, Founder di QualeBanca.com “è stata rilevata per i conti deposito liberi, che per caratteristiche più si avvicinano ai conti correnti e che hanno il vantaggio di non dover vincolare le somme sul quale si maturano gli interessi. Guardando invece ai rendimenti migliori in assoluto, si registra la tendenza di numerosi istituti bancari di offrire i tassi più alti sulle durate intermedie dei conti deposito, come a 24 o 36 mesi. Sulle durate più lunghe i tassi tendono a contrarsi o comunque a non aumentare, segno che nel sistema bancario ci si attende con molta probabilità una riduzione dei tassi da parte della BCE entro i prossimi 2 anni.”

A conti fatti, il conto deposito libero è la soluzione più pratica e che offre la maggiore flessibilità per il risparmiatore. Con questo strumento si possono infatti destinare delle somme che possono essere prelevate in qualsiasi momento, senza andare incontro a eventuali penali e incassando regolarmente gli interessi maturati. Non è prevista una durata minima per il mantenimento del deposito né una durata massima.

Conti deposito: caratteristiche e rendimenti 

Ad oggi è presente sul mercato un discreto numero di banche che offrono rendimenti sui conti deposito liberi che oscillano tra il 2% e il 4%. Per alcuni l’attivazione del conto deposito è subordinata all’apertura del conto corrente, per altri è possibile usufruire esclusivamente del conto deposito allacciando un conto bancario di contropartita per le movimentazioni di denaro.

Per chi invece è alla ricerca di rendimenti ancora maggiori, i conti deposito vincolati – a fronte del vincolo delle somme – offrono interessi più elevati dei conti deposito liberi. Solitamente le durate partono da un minimo di 3 mesi fino a un massimo di 60 o 120 mesi.

Ecco qualche esempio di rendimenti lordi su varie scadenze in base alle ultime rilevazioni dell’osservatorio:

  • Per i vincoli a 3 mesi gli interessi arrivano fino al 4%
  • Per i vincoli a 12 e 24 mesi gli interessi arrivano fino al 5%
  • Per i vincoli a 36 e 48 mesi gli interessi arrivano fino al 5,40%.

Questi indicati sono i rendimenti lordi a cui per i fiscalmente residenti in Italia vanno detratti l’imposta di bollo (0,2%) e la ritenuta fiscale (26%). Quindi, per esempio, un conto deposito che offre un rendimento annuo lordo del 5,40%, al netto delle imposte offrirà un rendimento annuo netto del 3,796%.

Questi rendimenti rappresentano una soluzione parziale contro l’inflazione ma migliore rispetto all’alternativa di tenerli sui conti correnti delle banche italiane che offrono tra i rendimenti più bassi in Europa.

Quando si sceglie un conto deposito, attenzione a non limitare l’analisi ai rendimenti e alle durate disponibili. È importante consultare attentamente i fogli informativi dei prodotti a cui si è interessati, soprattutto per le lunghe scadenze. Alcuni conti deposito vincolati, infatti, non permettono in alcun caso lo svincolo anticipato, altri lo concedono ma a fronte della perdita totale degli interessi maturati.

Sicurezza del conto deposito

Come già detto, il conto deposito presenta le stesse caratteristiche di rischio del conto corrente. I rendimenti offerti sul foglio informativo sono garantiti e non sono dipendenti da nessuna variabile. I risparmiatori che scelgono entrambi gli strumenti sono poi protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi che copre ogni titolare del conto fino a 100.000 euro. Se si sceglie di destinare sul conto deposito cifre superiori a 100.000 euro è bene prestare attenzione alla solidità della banca, analizzando alcuni indicatori di solidità patrimoniale dell’istituto come il CET1 o il Total Capital Ratio.

Come attivare un conto deposito

L’apertura di un conto deposito è una procedura del tutto simile all’apertura di un conto corrente. Ci si può recare presso la filiale della banca, oppure ancora più semplicemente si può effettuare la registrazione in maniera digitale dal sito web della banca. In questo secondo caso non sarà necessario inviare documenti cartacei, in quanto basterà caricare una copia dei documenti richiesti o scattare delle foto dal proprio smartphone.

Rispetto agli anni passati si registra una marcata diminuzione dei depositi minimi richiesti per l’attivazione dei conti deposito. L’importo minimo in media varia tra i 1.000 e i 5.000 euro. Nel caso dei conti deposito liberi non sono richiesti importi minimi. Significa che si può destinare sul conto deposito qualsiasi cifra.

In molti casi è previsto un tetto massimo vincolabile, la cui cifra varia tra i 100.000 e i 5.000.000 di euro.

In conclusione, il conto deposito rappresenta una più che valida alternativa al conto corrente come strumento di investimento a rischio zero di breve-medio periodo. Sebbene i suoi rendimenti non stiano al passo con i livelli di inflazione attuali, attivare un conto deposito risulta una scelta più saggia che lasciare ferma la propria liquidità su un conto infruttifero. A seconda delle proprie esigenze, sono presenti sul mercato diversi tipi di conto deposito, dal libero al vincolato, e con numerose cadenze temporali, così da poter rientrare delle somme a scadenza o, eventualmente, in anticipo.