Società

Ania: al via la terza edizione di ‘Insurance Summit’ 2023

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Al via oggi ” Insurance Summit 2023“, la terza edizione del meeting internazionale organizzato dall’ANIA e dedicato al dibattito sulle tematiche – italiane ed europee – di maggiore attualità per il settore assicurativo. “Cambiamenti climatici e innovazione: il contributo del settore assicurativo“: questo il titolo del summit 2023, che anche quest’anno ha chiamato a raccolta autorità italiane ed internazionali, accademici e rappresentanti del settore assicurativo.

Focus di questa terza edizione l’evoluzione positiva generata dal mercato unico sull’industria assicurativa italiana ed europea e sul contributo delle assicurazioni alle grandi sfide che caratterizzeranno i prossimi mesi.

I temi e i protagonisti del Summit

Ricca l’agenda di interventi per questa nuova edizione che vede tre panel centrali nel corso della giornata di lavori (qui è possibile scaricare il programma completo). Il primo “Trent’anni dopo il Mercato Unico: risultati e loro impatto sul settore assicurativo”, il secondo “Scenari istituzionali europei e prospettive per il settore assicurativo all’orizzonte 2030” e infine il terzo “Il ruolo delle assicurazioni nel colmare il gap di protezione sui cambiamenti climatici e sul welfare attraverso l’innovazione e la digitalizzazione”. Tra gli interventi governativi in agenda, quello del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e  quello di Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy.

Le parole di Maria Bianca Farina

La prospettiva che proponiamo oggi cerca di cogliere questioni di grande rilievo, anche in vista del rinnovo delle cariche istituzionali e dell’avvio di un nuovo ciclo legislativo e politico, che porterà l’Unione europea alle soglie del 2030″, sottolinea Maria Bianca Farina, Presidente ANIA, nel corso del suo intervento in avvio di lavori affrontando il tema “30 anni dalla nascita del Mercato Unico Europeo: un risultato straordinario per l’Europa“. Adesso però il panorama è cambiato. “Le sfide sono nuove e lo è anche la natura degli investimenti che ci attendono – prosegue – oggi l’Europa deve tenere il passo delle altre superpotenze nell’industria spaziale, nell’industria dei semiconduttori, nelle batterie elettriche, nell’elettronica della mobilità, nella capacità di cloud, nello sviluppo dell’intelligenza artificiale”.

Farina si sofferma poi sul ruolo del settore assicurativo per affrontare le sfide di oggi e di domani. “Di fronte a uno scenario così complesso, possiamo, però, essere ottimisti. Il mondo finanziario e in particolare quello assicurativo continuano ad apportare il loro fondamentale contributo alla crescita sociale ed economica. Il settore assicurativo è, per sua natura, un attore chiave per affrontare
rischi e cambiamenti”.

E conclude: “Dal cambio climatico, alle transizioni tecnologiche, alle rivalità geopolitiche, alle dinamiche demografiche e migratorie, al difficile equilibrio fra stabilità dei prezzi e stabilità finanziaria, le sfide per la nostra generazione di europei sono innumerevoli. Esse richiedono una piena presa di coscienza da parte delle nostre collettività di cittadini, dei nostri sistemi istituzionali e anche nella nostra industria. Sono certa che questa presa di coscienza, già in buona parte realizzata, non potrà che svelare anche la grande opportunità che si accompagnano alle sfide del nostro tempo”.

Ania e i numeri del comparto assicurativo

Passando in rassegna alcuni numeri del settore, nel 2022 il volume dei premi raccolti dalle imprese di assicurazione nazionali e dalle rappresentanze per l’Italia di imprese extra-europee ha sfiorato i 130 miliardi di euro: suddivisi in 94 miliardi nel settore Vita e 35,7 miliardi in quello Danni. Con un volume premi del settore assicurativo che rappresenta il 6,8% del PIL italiano.

In Italia sono 206 le imprese di assicurazione (dato 2021) e il settore assicurativo dà impiego a circa 300 mila persone, di cui circa 210.000 appartenenti alle reti distributive. Gli investimenti degli assicuratori del nostro Paese, nel 2022, si avvicinavano a quota 900 miliardi di euro (circa il 50% del PIL).