Castagna a Forum Banca: “Semplicistico dire che le banche approfittano dei tassi sui conti”
“Trovo che sia un po’ semplicistico dire che le banche approfittano dei tassi sui conti per fare più soldi. La verità è che le banche devono fare un servizio ai clienti e nel servizio c’è anche proprio degli investimenti migliori e siamo molto contenti che oggi possano ottenere rendimenti, a cominciare dai titoli di Stato”.
Così Giuseppe Castagna, amministratore delegato di Banco Bpm, a tutto campo oggi al Forum Banca, intervistato dal direttore di Wall Street Italia, Leopoldo Gasbarro. Il numero uno di Banco Bpm ha parlato infatti di Bce, Tltro (Targeted Longer-Term Refinancing Operations, ossia le operazioni di rifinanziamento a lungo termine) e imprese.
Banche e Tltro: il commento di Castagna
Castagna ha commentato in primis il Tltro della Bce, spiegando i suoi effetti avversi sul conto economico delle banche:
“Quello che ci ha fatto più male da un punto di vista di conto economico è stato il cambiamento della remunerazione sul Tltro, che prima prevedeva un premio e poi invece è diventata tasso Bce e quindi oggi costa circa il 4%. Detto questo, avevamo invece, per quanto riguarda le scadenze, già un programma ben chiaro da quando abbiamo tirato il Tltro e quindi, non penso nessuna banca abbia problemi a programmare quello che è un rimborso che scadrà poi a fine 2024 che già ci vede ora aver rimborsato più della metà del nostro tiraggio iniziale”.
Il banchiere ha ricordato poi che quelli della Bce non erano soldi prestati senza garanzie: c’erano dei titoli a fronte per cui è stato abbastanza semplice, anche per le banche, poter cambiare finanziamento sul mercato interbancario, avendo appunto una liquidità a fronte da mettere a garanzia. Castagna confida nella messa a punto di nuove forme di finanziamento da parte della Bce, “anche prima del Tltro c’era l’Ltro (Longer Term Refinancing Operation, ndr). La Bce del resto ha sempre messo a disposizione forme di finanziamento per essere di supporto al sistema bancario e all’economia. Ad oggi non sappiamo quali saranno, ma ricordo che qualche mese fa Lagarde appunto disse che ci sarebbero state delle fonti alternative. Ad ogni modo, ad oggi questa situazione non crea problemi alle banche da un punto di vista di liquidità”.
Le mosse della Bce secondo Castagna
Il banchiere spera che sia finito l’incremento dei tassi, perché “bisogna andare per gradi. Per ora abbiamo avuto 10 incrementi consecutivi e quindi il primo timore è che continueranno a esserci incrementi sebbene le parole della Bce dopo l’ultimo rialzo dei tassi sono state relativamente tranquillizzanti da questo punto di vista. Se invece la volontà di mantenere i tassi saranno alti per un lungo periodo sarà in qualche modo mitigata dalla situazione effettiva di mercato. Non penso che il lungo periodo possa durare più di qualche trimestre“.
Imprese e rialzo dei tassi
Castagna ha poi fatto il punto sugli effetti sulle imprese dell’aumento dei tassi d’interesse;
“E’ innegabile che l’incremento dei tassi abbia creato insomma un po’ di prudenza, di attenzione, di riduzione di domanda di credito da parte delle imprese in generale e delle pmi in particolare. Fortunatamente in questi anni grazie alle misure di sostegno messe a disposizione dal governo, le imprese, sia grandi che piccole, avevano in qualche modo incamerato liquidità che oggi stanno utilizzando.
C’è un momento di attesa prima di ricominciare con gli investimenti visto che c’è un po’ di incertezza tanto sulla curva dei tassi che chiaramente sullo scenario macroeconomico, che in questi ultimi mesi ha visto una riduzione delle previsioni sul Pil. Quello che consiglio ai clienti è che non bisogna assolutamente farsi scoraggiare da tassi alti, magari si possono fare delle politiche di copertura dei tassi e quindi di magari partire sul variabile questa volta, ma assolutamente vanno sfruttate le opportunità. Mi sembra che il tema sia più la mancanza di domanda piuttosto che la mancanza di offerta. Direi che comunque fino a oggi le imprese stanno andando bene; è possibile che ci possa essere soprattutto nei piccoli un peggioramento della loro situazione e questo chiaramente potrà in futuro portare a delle politiche di credito più restrittive, il tutto accompagnato da richieste di capitali aggiuntive da parte del regolatore, che chiaramente può in qualche modo influenzare una maggiore o minore disponibilità delle banche a fare credito”.