L’alta moda italiana farà il suo ingresso sulla luna, contribuendo alla creazione delle nuove tute spaziali destinate alla missione lunare Artemis III della NASA, prevista per il 2025. Un accordo storico è stato siglato tra Axiom Space e Prada in questa straordinaria avventura spaziale. La missione, programmata per il 2025, segnerà il primo atterraggio con equipaggio sulla Luna dalla missione Apollo 17 nel dicembre 1972. Ancora più rivoluzionario, questa missione porterà per la prima volta una donna sulla superficie lunare.
Durante la fase di progettazione, i team di Prada e Axiom Space collaboreranno per sviluppare soluzioni innovative in termini di materiali e design. Queste dovranno garantire non solo la sicurezza degli astronauti, ma anche affrontare le sfide uniche presentate dall’ambiente lunare.
Non è la prima volta che le rette dello spazio e della moda si incrociano: anche le personalità più ricche sulla Terra come Richard Branson ed Elon Musk, entrambi miliardari e presidenti di compagnie che progettano viaggi nello spazio, guardano con interesse all’unione di questi due mondi. Neil Armstrong, primo uomo a camminare sulla Luna, indossava una tuta progettata da un’azienda fashion al tempo celebre: la Playtex, nota per la produzione di reggiseni e guaine sin dal suo lancio, nel 1947.
Come sarà la tuta spaziale della casa di moda Prada
Questa collaborazione tra Prada e il programma Artemis è stata resa possibile grazie a un contratto di 228,5 milioni di dollari assegnato alla società americana privata nel settembre 2022 per la produzione delle tute spaziali. Prada svolgerà un ruolo cruciale nel progetto, concentrando i propri sforzi principalmente sullo sviluppo dello strato esterno delle tute spaziali. L’obiettivo è garantire la massima protezione per gli astronauti senza limitare la loro libertà di movimento.
Lorenzo Bertelli, Direttore Marketing del Gruppo Prada, ha dichiarato:
La costante visione avanguardista di Prada ci ha portato verso una nuova avventura inesplorata: lo spazio. È un grande onore per noi far parte di questa missione con Axiom Space. Nella progettazione delle tute spaziali per l’era Artemis, convergeranno decenni di sperimentazione, studio di tecnologie all’avanguardia e know-how nel campo del design, che abbiamo accumulato fin dagli anni Novanta, quando Luna Rossa partecipò all’America’s Cup. È una celebrazione della creatività e dell’innovazione nel progresso della civiltà.
La tuta AxEMU, come dichiarato da Axiom, è stata progettata per ottimizzare le condizioni degli astronauti durante le missioni di esplorazione spaziale. Inoltre, essa fornisce alla NASA sistemi sviluppati commercialmente necessari per l’accesso, la vita e il lavoro sulla Luna e nelle sue vicinanze. Queste tute rappresentano un notevole avanzamento rispetto al modello Exploration Extravehicular Mobility Unit della NASA, poiché sono state concepite per garantire una maggiore flessibilità e protezione in ambienti ostili, oltre a essere equipaggiate con strumenti per agevolare l’esplorazione e le attività scientifiche.
Quando un’azienda di reggiseni andò sulla Luna
La connessione tra moda e tecnologia è un legame intrinseco che ha influenzato entrambi i campi nel corso della storia. Le tendenze della moda spesso traggono ispirazione dalle nuove scoperte nei materiali e, allo stesso tempo, le innovazioni tecnologiche hanno costantemente impattato sulle collezioni di moda.
Il primo incontro tra questi due mondi è avvenuto nel 1969, con la tuta spaziale indossata da Neil Armstrong durante la storica missione Apollo 11 disegnata dalla Playtex, nota principalmente per la produzione di reggiseni e guaine fin dal suo debutto nel 1947.
L’impresa della Playtex dimostrò quanto fosse ampia la portata dell’adattabilità delle competenze e dell’esperienza di un’azienda quando si aprì la sfida di sviluppare abbigliamento pressurizzato per l’esplorazione spaziale. E l’esperimento andò talmente bene che la divisione di Playtex impegnata con le tute sarebbe diventata Ilc Dover, azienda indipendente che ancora oggi realizza tute per la Nasa.
I casi di Branson e Musk
Ma non c’è solo Prada e Playtex. Il fondatore del marchio Virgin e di Virgin Galactic Richard Branson nel suo volo spaziale a bordo del suo spazioplano ha indossato una tuta blu cobalto firmata Under Armour, un marchio statunitense specializzato in abbigliamento ad alte prestazioni per situazioni estreme.
Elon Musk, il fondatore del progetto SpaceX, ha invece coinvolto Jose Fernandez, un rinomato costumista noto per il suo lavoro in film ricchi di supereroi, come “Batman vs Superman: Dawn of Justice” e “The Avengers”, costruendo un’elegante uniforme bianca e nera per gli astronauti SpaceX.
Con l’aumento del traffico orbitale e l’interesse crescente per l’esplorazione spaziale, è lecito chiedersi se questo nuovo capitolo della corsa allo spazio nel XXI secolo avrà un impatto sulla moda. Potrebbe sorgere una nuova tendenza di abbigliamento, progettata per i viaggiatori spaziali, ma anche disponibile per il pubblico terrestre. Ma questo dipenderà da come l’industria della moda reagirà e da quanto l’abbigliamento spaziale ispirerà le collezioni di moda quotidiana.