Economia

Gen Z al lavoro: è importante lo stipendio. Ma ha la precedenza quello dei sogni

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Per il 61% degli appartenenti alla Gen Z viene prima di tutto lo stipendio, anche se ha la precedenza il lavoro dei propri sogni. Il 20% dei nuovi assunti appartiene proprio a questa generazione: e come sempre, quando i giovani si fanno largo nel mondo professionale, cambiano le aspettative ed i valori che sono legati proprio alla sfera lavorativa.

Questo è il motivo per il quale Adecco, società di The Adecco Group, ha realizzato una ricerca in collaborazione con Teleperformance, ideatore del progetto InsiderZ, un osservatorio sulla Gen Z. L’obiettivo è proprio quello di cercare di comprendere come vedono il mondo del lavoro i più giovani e quali siano le loro aspettative.

Le aspettative della Gen Z

Quali sono le aspettative e le speranze della Gen Z? Tra i driver principali che guidano le scelte in campo professionale, a raccogliere il 61% delle preferenze è lo stipendio. A pari merito, seguono la volontà di fare un lavoro che risulti essere in linea con i propri interessi ed il bilanciamento tra la vita e il lavoro, che sono entrambi al 32%.

Un po’ a sorpresa, tra gli indicatori che riscuotono meno successo c’è l’attenzione verso il dipendente, che raccoglie solo il 12% delle preferenze. Meno interesse verso l’allineamento tra i valori personali e quelli aziendali, ma anche l’impegno verso l’ambiente e la sostenibilità e i benefit aziendali, che si fermano tutti al 9%.

Molto importante per la Gen Z è il tema della flessibilità oraria, che diventa una componente fondamentale per almeno il 30% dei più giovani.

Come abbiamo visto in precedenza, uno dei driver principali che condizionano le scelte lavorative è lo stipendio: non si rinuncia, però, ai propri interessi e alla crescita professionale. Sei giovani su dieci sarebbero disposti ad accettare uno stipendio più basso a fronte di un ruolo lavorativo ritenuto più gratificante e che sia in linea con gli studi compiuti. Questo, sicuramente, costituisce uno dei motivi per i quali almeno il 74% del Gen Z si dichiara soddisfatto del lavoro che sta svolgendo. Ed il 40% dichiara di essere riuscito a trovare il lavoro della propria vita.

La ricerca di sé stessi

Una delle preoccupazioni della Gen Z è legata alla ricerca del lavoro, che contribuisce a creare molte preoccupazioni. La ricerca, infatti, viene effettuata con dei sentimenti negativi dal 68% dei più giovani, che sono pesantemente condizionati:

  • dalla preoccupazione: 38%;
  • dall’ansia: 31%;
  • dalla rassegnazione: 12%.

Quali sono le differenze di genere

Senza dubbio sia per le donne che per gli uomini che appartengono alla Gen Z lo stipendio costituisce il fattore più importante per scegliere un lavoro. È indicato al primo posto dal 60% delle prime e dal 63% dei secondi. Questo, però, è l’unico punto in comune tra i due generi.

Per gli uomini, al secondo posto con il 31% delle preferenze, c’è la tipologia di contratto. Per le donne – con il 39% – c’è invece la possibilità di fare un lavoro in linea con i propri studi e i propri interessi.

Per le donne al terzo posto c’è il bilanciamento tra la vita ed il lavoro (35%), mentre per gli uomini c’è la possibilità di fare carriera (29%). Le differenze più interessanti si registrano nell’importanza che viene data all’inclusività in azienda, che per le donne risulta essere molto più importante rispetto che per gli uomini: 16% vs 10%. Alcune differenze si possono notare anche per quanto riguarda l’allineamento tra i valori dell’azienda e quelli personali, che risultano essere più importanti per gli uomini: un 11% vs un 6%.

Gen Z: quali differenze geografiche ci sono

Senza dubbio lo stipendio continua ad essere al primo posto in tutta Italia tra le preferenze degli appartenenti alla Gen Z, anche se ci sono alcune differenze a livello regionale:

  • Nord Ovest: 68% delle preferenze;
  • Nord Est: 55%;
  • Centro: 57%;
  • Sud: 62%.

Per quanto riguarda il bilanciamento tra la vita ed il lavoro, nel Nord Est costituisce un fattore fondamentale per il 34% degli intervistati, mentre lo sono per il 33% nel Nord Ovest, il 28% del Centro e il 31% di Sud e Isole. Sia al Centro che nel Sud e nelle Isole, poi, la Gen Z risulta più attenta verso le tematiche ambientali.

L’ingresso sempre più ampio della Gen Z nel mondo del lavoro impone alle aziende riflessioni approfondite per comprenderne desideri e aspettative – spiega Virginia Stagni, Chief Marketing Officer di The Adecco Group -. Le differenze culturali fra le generazioni devono infatti essere analizzate nel profondo, per riuscire a implementare strategie e piani che possano essere efficaci nell’attrarre talenti. Questa ricerca di Adecco, nata proprio per ascoltare la Gen Z, fornisce a recruiter e aziende gli strumenti per comprendere cosa serve realmente per essere attrattivi verso i più giovani e avviare quindi percorsi di brand awareness e recruitment che rendono il mondo aziendale più coinvolgente e interessante per questa nuova generazione.