Quest’anno l’oro si trova ad affrontare una dura concorrenza come bene rifugio preferito dagli investitori più cauti. Nella giornata di ieri i prezzi si sono attestati a 1.831,80 dollari per oncia, la chiusura più bassa da marzo. Ciò avviene dopo che il prezzo del metallo prezioso è diminuito negli ultimi mesi, con un’accelerazione delle vendite nelle ultime settimane a causa dell’impennata dei rendimenti obbligazionari e del dollaro.
Gli investitori tendono a preferire i titoli di stato all’oro quando i rendimenti sono elevati, perché offrono pagamenti cedolari regolari. Essendo il prezzo dell’oro regolato in dollari, un aumento di questa moneta rende più costoso per gli investitori stranieri acquistare oro.
Questo calo è arrivato dopo che i prezzi dell’oro erano balzati a un livello quasi record all’inizio di quest’anno, quando tra crisi di diverse banche regionali statunitensi e l’inflazione hanno portato gli investitori a cercare rifugio nell’oro dalle turbolenze del mercato.
La crisi dell’oro
Da allora, il settore bancario si è stabilizzato, e il mercato del lavoro e l’economia statunitense sono rimasti straordinariamente resilienti nonostante lo storico ciclo di rialzi dei tassi di interesse della Fed, suscitando preoccupazioni sulla possibilità che la banca centrale riuscisse a mantenere i tassi più alti più a lungo.
Poi, a settembre, la Fed ha affermato che probabilmente alzerà i tassi ancora una volta quest’anno e li manterrà più alti fino al 2024, portando i rendimenti dei titoli del Tesoro USA al livello più alto in oltre un decennio e facendo aumentare il valore del dollaro. Un percorso che però ha portato l’oro a subire un duro colpo, così come le azioni dei minatori di metalli preziosi.
Le azioni di Barrick Gold hanno perso l’11% negli ultimi tre mesi, Kinross Gold è scivolata del 3% e Northam Platinum è crollata del 22%. L’Exchange Traded Fund SPDR Gold Shares, un popolare fondo che replica la performance dell’oro fisico, è diminuito del 5% nello stesso periodo.
A settembre si indebolisce la domanda
Dopo diverse settimane, quindi, l’oro sta iniziando a presentare un aspetto relativamente interessante e a fare gola a molti. La domanda cruciale però è se ci saranno acquirenti, dato il repentino calo di 130 dollari, pari al 6,7%, in sole due settimane rispetto ai massimi del 21 settembre. Un calo che indica come i prezzi dell’oro siano tecnicamente sopravenduti, il che potrebbe aprire la porta a un possibile rimbalzo di breve durata partendo da questi livelli di supporto a lungo termine.
E infatti adesso non c’è la fila per comprare l’oro. A settembre, ha registrato il minor numero di acquirenti degli ultimi mesi, con il 52,2% di investitori, un valore sceso di 2 punti percentuali rispetto a sei mesi, secondo i dati di Adrian Ash, responsabile di BullionVault, il più grande mercato per gli investitori privati che comprano e vendono metalli preziosi fisici.
Il numero di persone che hanno scelto di acquistare oro è diminuito del 20,2% rispetto al mese precedente, raggiungendo il minimo dal giugno 2019. Al contrario, il numero di persone che hanno optato per la vendita è aumentato nella stessa percentuale.
Perché l’oro potrebbe resistere anche a questa crisi
Nonostante le difficoltà attuali, alcuni analisti restano ottimisti nei confronti delle prospettive a lungo termine dell’oro. Esiste un ampio consenso sul fatto che i fondamentali del metallo prezioso rimangano solidi. La domanda di oro da parte di banche centrali, investitori istituzionali e privati è ancora presente, e le preoccupazioni riguardo all’inflazione e all’instabilità geopolitica potrebbero continuare a sostenere la richiesta di questo bene rifugio.
Inoltre, l’oro ha dimostrato nel corso degli anni di essere resistente, capace di riprendersi da periodi di calo. Storicamente, ha mostrato una tendenza a salire durante periodi di incertezza economica e ha svolto un ruolo protettivo per gli investitori. Pertanto, è importante valutare le performance dell’oro non solo in base agli eventi recenti, ma anche considerando il contesto più ampio.
Infine, come accade con qualsiasi tipo di investimento, è fondamentale che gli investitori effettuino una valutazione ponderata dei rischi e dei rendimenti. L’oro può costituire un componente significativo di un portafoglio diversificato, ma è essenziale prendere in considerazione anche altri fattori come la propria tolleranza al rischio, gli obiettivi di investimento e l’orizzonte temporale.