Nella lunga lista di rincari per gli italiani c’è anche la voce assicurazione auto. A metterlo in evidenza la recente indagine dell’Osservatorio di Facile.it, che ha calcolato il prezzo medio pagato dagli automobilisti italiani per l’RCA. Un prezzo che però cambia radicalmente a seconda della Regione in cui si risiede, con zone dove il premio arriva oltre i 1.000 euro.
Solo nel Regno Unito si registrano polizze care al pari di quelle italiane, ma per motivi completamente diversi da quelli che riguardano l’Italia. A complicare infatti il calcolo non è l’aumento degli incidenti o l’inflazione, ma la questione delle auto elettriche, considerate troppo costose per le compagnie assicurative a causa della penuria dei ricambi.
Assicurazione auto, in Italia prezzi differiscono tra Regioni
Passando in rassegna il report dell’Osservatorio di Facile.it emerge che il premio medio pagato dagli automobilisti italiani ammonta a 614,39 euro. Oltre 130 euro in più rispetto a settembre 2022, ed è a tutti gli effetti la più cara in Europa. Il motivo di questo rincaro sembra sia dovuto a diversi fattori, ma quello che probabilmente pesa di più è la crescita del numero degli incidenti stradali post-pandemia.
Come segnalato dall’Osservatorio Facile.it, su 32,9 milioni di veicoli assicurati in Italia (che pesano per il 42,6% della raccolta premi del ramo Danni), si sono registrati ben 1,8 milioni di sinistri, per un costo medio di 4.671 euro. Oltre a quello si aggiunge anche l’inflazione, che ha colpito il costo di riparazione dei veicoli e la crescita dell’importo medio alla liquidazione dei sinistri. Più una novità del 2023: la legge 118/2022, che impone la CARD.
Entrata in vigore il 1° gennaio 2023, la legge prevede che sia stipulata una Convenzione tra gli Assicuratori per il Risarcimento Diretto. Questa serve qualora l’assicurato venga coinvolto in un incidente di cui non abbia colpa, o ne sia responsabile solo in parte. In pratica è un sistema puramente amministrativo: i rimborsi saranno gestiti direttamente tra le società.
Senza questa Convenzione, però, rimane in vigore il risarcimento ordinario, ovvero di dover presentare la richiesta di risarcimento alla società assicurativa del responsabile. La CARD porta a liquidare più rapidamente chi ha subito il danno, ma non ti permette di risparmiare. Prima dell’estensione alle compagnie straniere, le assicurazioni No CARD garantivano un risparmio medio di 125 euro sui costi della polizza classica.
Assicurazione auto, troppo care e troppo poche
Come anticipato, il peso dell’assicurazione auto cambia da regione a regione. Ad esempio, chi abita in Umbria, nel Perugino e nel Ternese, si troverà con tariffe aumentate del 37,9% rispetto al 2022. Solo Lazio e Sardegna hanno aumenti simili, pari rispettivamente al 36% e 34,4%. La peggiore (in termini di costi assicurativi) è la Campania, che a settembre 2023 registra una polizza assicurativa media pari a 1.062,49 euro, il 73% in più rispetto alla media nazionale. Per risparmiare bisognerebbe vivere in regioni come il Friuli-Venezia Giulia (media di 415,92 euro), o in alternativa in Trentino-Alto Adige (443,88 euro ) e in Lombardia (474,38 euro).
Il caso delle assicurazioni auto elettriche nel Regno Unito
Soltanto se si tolgono i carichi fiscali e parafiscali, il peso assicurativo in Italia è tra i più alti in Europa. Stando ai numeri messi a confronto nella relazione annuale dell’Ivass, il prezzo medio del Rc auto per il 2021 è di circa il 27% in più rispetto agli altri Paesi europei. Se in Italia costa in media 289 euro, in Francia e Spagna si pagano 177 euro. Una differenza, precisa l’Ivass, legata in primo luogo al diverso grado di sinistrosità. L’Italia è più vicina alla Germania, con i suoi 240 euro, e decisamente sotto rispetto al Regno Unito, con i suoi 315 euro.
Perché nel Regno Unito a trainare i rincari dell’assicurazione auto non è tanto l’inflazione o la questione degli incidenti post-pandemia, ma la crescente preoccupazione per le auto elettriche. Un’auto elettrica promette sostenibilità ambientale e potenziali risparmi economici per il carburante, ma non una semplicità tecnologica. Anzi, le auto elettriche sono tra le più complesse a livello di tecnologia elettronica. E questo è un problema, perché i pezzi di ricambio non sono facilmente disponibili, così come le batterie o altre componentistiche altamente sofisticate. Da qui gli altissimi costi di riparazione, che stanno rapidamente influenzando le strategie di molte compagnie assicurative britanniche.
In un recente articolo del The Telegraph, si accenna al caso della John Lewis Financial Services: ha ritirato le offerte assicurative per veicoli elettrici per via dei costi di riparazione e della scarsa disponibilità di ricambi, oltre all’assenza di un mercato elettrico di seconda mano consolidato. In alternativa al ritiro, la compagnia ha dovuto rivalutare le polizze per le auto elettriche con un aumento da capogiro, addirittura pari al 940% in alcuni casi.
Anche il Guardian ha segnalato questi aumenti assicurativi, nel caso delle Tesla: in sede di rinnovo, gli era stata simulata una polizza dal costo 4 volte maggiore a quella precedente. E anche la concorrenza non era da meno, con preventivi tra le 1.200 e le 5.000 sterline annue. Tutto ciò potrebbe rimbalzare anche in Europa, e mettere ancora più in crisi il già tormentato settore dell’auto elettrica.