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Trimestrali USA, i conti delle banche a confronto

Prosegue la stagione delle trimestrali USA, dopo i numeri superiori alle attese di Bank of America e Goldman Sachs ad alzare il velo sui conti del terzo trimestre dell’anno è Morgan Stanley. I conti delle banche forniscono un’importante panoramica sullo stato di salute dell’economia statunitense, che sinora si è dimostrata molto resiliente nonostante la stretta sui tassi della Federal Reserve. Fin qui le big del comparto bancario di Wall Street hanno pubblicato utili e ricavi superiori alle attese, grazie principalmente ai margini di interesse in seguito al rialzo dei tassi della Fed, ora nel range 5,25-5,5%.

Vediamo nel dettaglio come si sono comportate le banche americane nel terzo trimestre dell’anno (giugno-settembre) dopo la breve crisi negli Stati Uniti, scatenata con il collasso di Sillicon Valley Bank (SVB).

Morgan Stanley, l’investment banking pesa sui conti

Morgan Stanley ha pubblicato conti relativi al terzo trimestre dell’anno superiori alle attese degli analisti ma con un utile in calo del 9% su anno. I ricavi netti nel trimestre terminato settembre sono pari a 13,3 miliardi di dollari rispetto ai 13 miliardi di dollari di un anno fa. L’utile netto è stato a 2,4 miliardi di dollari, o 1,38 dollari per azione, in calo del 9% rispetto all’utile netto di 2,6 miliardi di dollari, o 1,47 dollari per azione, registrato nello stesso periodo di un anno fa.

“Sebbene il contesto di mercato sia rimasto contrastante in questo trimestre, l’azienda ha prodotto risultati solidi con un ROTCE del 13,5% ,” ha commentato il CEO James Gorman. “Le nostre attività azionarie e obbligazionarie hanno navigato bene nei mercati e sia la gestione patrimoniale che quella degli investimenti hanno prodotto ricavi e profitti più elevati anno su anno”.

“Abbiamo completato l’integrazione di E*TRADE nel trimestre, portando avanti ulteriormente la nostra strategia di creare sinergie di ricavi tra i canali e attirare clienti verso la nostra offerta di consulenza migliore della categoria,” ha aggiunto Gorman. “La nostra capacità di raccogliere risorse, insieme alla nostra solida posizione patrimoniale e ai principali clienti in franchising, ci posiziona per garantire una crescita continua e forti rendimenti per gli azionisti in futuro”.

I ricavi della divisione Investment Banking della banca newyorkese hanno evidenziato un calo del 27% rispetto ad un anno fa (a causa della debolezza del mercato delle IPO ed M&A). Mentre i ricavi della divisione Equity sono incrementati del 2% e quelli del Fixed Income sono scesi dell’11% rispetto.

Goldman Sachs, utile in calo del 33% a/a

Goldman Sachs ha registrato utile e fatturato sopra le attese nel terzo trimestre del 2023 grazie alla divisione trading. La banca d’affari ha dichiarato che i profitti sono scesi del 33% a 2,058 miliardi di dollari, o 5,47 dollari per azione, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Anche i ricavi sono calati dell’1% a 11,82 miliardi di dollari, superando però le stime degli analisti pari a 11,19 miliardi.

I ricavi dal trading di obbligazioni sono diminuiti del 6% rispetto all’anno precedente a 3,38 miliardi di dollari, ma si tratta di quasi 600 milioni di dollari in più rispetto alle aspettative degli analisti. Goldman ha citato la forza dei prodotti su tassi di interesse e dei mutui, che hanno contribuito a compensare i cali nel trading di valute, materie prime e credito.

I ricavi derivanti dal trading di azioni sono saliti dell’8% rispetto all’anno precedente arrivando a 2,96 miliardi di dollari grazie alla maggiore attività in derivati, superando le attese di circa 200 milioni di dollari. Il fatturato della divisione investment banking sono aumentati dell’1% a 1,55 miliardi di dollari, superando leggermente le attese di 1,48 miliardi di dollari.

Nel dettaglio la divisione Global Banking & Markets ha generato ricavi per 8,01 miliardi in crescita del 6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre quella di Asset & Wealth Management ha registrato un calo del fatturato del 20% su base annuale a 3,23 miliardi.

“Continuiamo a compiere progressi significativi nell’attuazione delle nostre priorità strategiche e siamo fiduciosi che il lavoro che stiamo svolgendo ora ci fornisca una piattaforma molto più forte per il 2024, ha commentato il CEO David Solomon. Mi aspetto anche una ripresa continua sia dei mercati dei capitali che dell’attività strategica se le condizioni rimangono favorevoli. In qualità di leader nella consulenza su fusioni e acquisizioni e nella sottoscrizione di azioni, una ripresa dell’attività sarà senza dubbio un vantaggio per Goldman Sachs”.

Le spese operative sono aumentate del 18% su base annuale a 9,05 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2023, riflettendo maggiori costi per compensi e benefici, la  svalutazione di beni immateriali di 506 milioni di dollari relativi a GreenSky e le svalutazioni di 358 milioni di dollari relative a investimenti immobiliari.

Bank of America, utile sopra le attese

Anche la seconda banca degli Stati Uniti, Bank of America ha superato le attese degli analisti sugli utili del terzo trimestre grazie soprattutto ai margini di interesse. La banca guidata da Bryan Moynihan ha pubblicato un utile per azione pari a 0,90 dollari superiore alle stime di 0,82 dollari con un utile netto in crescita del 10% rispetto allo stesso periodo di un anno fa pari a 7,8 miliardi. Anche i ricavi sono aumentati del 3% a 25,32 miliardi rispetto alle attese di 25,14 miliardi di dollari.

Il margine di interesse netto (NII) è aumentato di 614 milioni di dollari, o del 4% a 14,4 miliardi di dollari, trainato principalmente dai benefici derivanti dai tassi di interesse più elevati e dalla crescita dei prestiti.

L’accantonamento per perdite su crediti inesigibili, di 1,2 miliardi di dollari, è aumentato di 336 milioni di dollari. L’aumento delle riserve nette è stato pari a 303 milioni di dollari rispetto all’accumulo delle riserve nette di 378 milioni di dollari nello stesso periodo di un anno fa.

Il CEO Brian Moynihan ha affermato che la banca ha continuato ad aggiungere clienti nonostante le pressioni economiche. Anche se i depositi bancari sono diminuiti dell’8% nell’ultimo trimestre, il segmento (consumer banking) ha registrato un aumento dei ricavi del 6% arrivando a 10,5 miliardi di dollari.

“Lo abbiamo fatto in un’economia sana ma in rallentamento, che ha visto la spesa dei consumatori statunitensi ancora superiore a quella dello scorso anno, ma in continuo rallentamento”, ha affermato il ceo Moynihan nel comunicato stampa.

Considerato la struttura di Bank of America, avrebbe dovuto essere uno dei principali beneficiari dei tassi di interesse più elevati della Fed. Ma non è stato proprio così. Il titolo in calo del 18% da inizio anno, ha registrato una performance peggiore rispetto ai propri peers a Wall Street. Questo perché, l’istituto di credito ha accumulato titoli di Stato a basso rendimento e a lunga scadenza durante la pandemia da Covid. E con l’aumento dei tassi di interesse della Fed i Treasury USA a lunga scadenza hanno perso valore punendo gli investitori.

JPMorgan batte le attese nel Q3

La più grande banca degli Stati Uniti, JPMorgan ha battuto le attese degli analisti nel terzo trimestre del 2023. La banca ha registrato profitti in crescita del 35% pari a 13,15 miliardi di dollari o 4,33 dollari per azione, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il colosso guidato da Jamie Dimon ha fatto sapere che ha dovuto sostenere spese legali di $665 milioni nel terzo trimestre, che se esclusi dal bilancio, avrebbero contribuito alla crescita della voce utile per azione di 22 centesimi.

I ricavi sono saliti del 21% a 40,69 miliardi di dollari, grazie ai redditi da interessi netti superiori alle attese. Nei tre mesi terminati a settembre, JPMorgan ha generato un reddito da interessi superiore al previsto (+30% a 22,73 miliardi di dollari), mentre i costi del credito sono risultati inferiori alle attese.  Allo stesso tempo, le linee di credito pari a 1,38 miliardi di dollari sono stati di gran lunga inferiori alla stime di 2,39 miliardi di dollari. La banca ha fatto sapere che nel trimestre sono andati in sofferenza altri prestiti, ma sono stati ridotti gli accantonamenti per potenziali perdite future legate ai credito (1,384 miliardi, -10%, a dimostrazione del fatto che l’istituto non prevede problemi nel futuro sul lato NPL.

Nel dettaglio la divisione Consumer & Community Banking ha riportato un utile netto di 5,895 miliardi (+36%) e ricavi per 18,362 miliardi (+29%), Corporate & Investment Bank ha visto l’utile calare del 12% a 3,092 miliardi e del 2% i ricavi a 11,73 miliardi. L’area che segue il Commercial Banking ha visto salire i profitti del 105% a 1,935 miliardi e il giro d’affari del 32% a 4,031 miliardi, mentre la divisione Asset & Wealth Mangement ha riportato un utile di 1,417 miliardi (+16%) con ricavi per 5 miliardi (+10%). Infine, l’area corporate ha riportato profitti per 812 milioni e ricavi per 1,558 miliardi di dollari.

Wells Fargo, utile in crescita grazie ai margini di interesse

Uno dei grandi protagonisti del settore bancario statunitense, Wells Fargo, ha pubblicato un utile netto di 5,8 miliardi di dollari, o 1,48 dollari per azione, nel terzo trimestre del 2023 in crescita del 60% rispetto ad un anno fa. Mentre i ricavi sono cresciuti del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a 20,9 miliardi di dollari. Anche qui il grande protagonista è stato il margine di interesse, che è cresciuto dell’8% nel terzo trimestre a 13,11 miliardi di dollari, principalmente a causa dell’impatto dei tassi di interesse più elevati, parzialmente controbilanciati dai minori saldi dei depositi.

L’accantonamento per perdite su crediti nel terzo trimestre includeva un aumento di 333 milioni di dollari nell’accantonamento per perdite su crediti principalmente per prestiti ad uffici immobiliari commerciali, nonché per maggiori saldi di prestiti con carta di credito, parzialmente compensato da un accantonamento inferiore per prestiti auto.

“I nostri risultati del terzo trimestre sono stati solidi, con un utile netto di 5,8 miliardi di dollari e un fatturato di 20,9 miliardi di dollari – ha commentato il CEO Charlie Scharf – La nostra crescita dei ricavi rispetto a un anno fa includeva sia un reddito netto da interessi più elevato che un reddito non da interessi in quanto abbiamo beneficiato di tassi più alti e degli investimenti che stiamo facendo nelle nostre attività. Le spese sono diminuite rispetto a un anno fa a causa delle minori perdite operative”. Sebbene l’economia abbia continuato a mostrare resilienza, stiamo assistendo all’impatto del rallentamento dell’economia con i saldi dei prestiti in calo e gli addebiti che continuano a peggiorare modestamente”, ha concluso.

Citigroup utile in crescita grazie all’investment banking

La banca newyorkese, la terza più grande degli States, Citigroup ha battuto le attese degli analisti per il terzo trimestre del 2023. Citi ha pubblicato un utile netto pari a 3,5 miliardi di dollari, o 1,6 dollari per azione in crescita del 2% rispetto allo stesso periodo del 2022. I ricavi sono si sono attestati a 20,1 miliardi di dollari in crescita del 9% rispetto ai 18,5 miliardi del 2022. La spinta arriva soprattutto dalla divisione Services e di Markets nell’area Institutional Clients Group e del Personal Banking statunitense all’interno dell’area Personal Banking and Wealth Management. Questo aumento è stato in parte compensato da una riduzione dei ricavi derivante dalle uscite e dalle liquidazioni all’interno della divisione Legacy Franchises.

“Nonostante i venti contrari, le nostre cinque attività principali e interconnesse hanno registrato ciascuna una crescita dei ricavi complessiva del 9% – ha commentato la CEO Jane Fraser. Services, il nostro business in più rapida crescita, è cresciuto del 13% e Treasury and Trade Solutions ha registrato il miglior trimestre degli ultimi dieci anni. Markets sono aumentati del 10% grazie alla forza del reddito fisso. Banking ha giocato a favore del nostro mix ed è cresciuto del 17%, sostenuto da una ripresa delle emissioni di debito e da alcuni segnali di vita nei mercati dei capitali azionari.

I risultati includono impatti legati alle cessioni di 299 milioni di dollari di utili al lordo delle imposte, guidati principalmente da una plusvalenza sulla vendita dell’attività consumer di Taiwan, registrata in Legacy Franchises. Escludendo questi impatti, l’utile per azione è stato di 1,52 dollari.

BlackRock, utile in crescita del 13% nel Q3

BlackRock, la più grande società di investimento al mondo, ha chiuso il terzo trimestre con utili e ricavi sopra le attese. Nei tre mesi terminati a settembre il colosso della finanza ha riportato profitti netti per 1,6 miliardi di dollari o 10,66 dollari per azione, in aumento del 14% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Mentre i ricavi sono cresciuti del 5% a 4,522 miliardi, grazie all’incremento della crescita organica, all’impatto dei movimenti di mercato degli ultimi dodici mesi sul gestito e ai maggiori ricavi da servizi tecnologici. Negli ultimi tre mesi, l’utile operativo è incrementato del 7% a 1,6 miliardi e il margine operativo è passato dal 35% al 36,%. Mentre gli Asset Under Management (AUM) hanno superato i 9.100 miliardi di dollari in crescita del 14% compresi gli afflussi netti per 307 miliardi. BlackRock ha fatto sapere che gli afflussi netti trimestrali sono stati pari a 3 miliardi di dollari nel terzo trimestrali.