Borse Asia positive dopo buy a Wall Street. Forex: il trend dell’euro-dollaro e dollaro-yen
Seduta positiva dell’azionario asiatico in scia a Wall Street.
Alle 7.30 circa ora italiana, l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo avanza dell’1% circa, mentre le borse di Shanghai e di Hong Kong mettono a segno rialzi rispettivamente pari a +0,20% e +0,75%.
La borsa di Sidney sale dello 0,40% circa, mentre la borsa di Seoul fa +1% circa.
Ieri a Wall Street il Dow Jones Industrial Average è balzato di 314,25 punti, +0,93% a 33.984,54 punti, riportando la sessione migliore dal mese di settembre.
Lo S&P 500 è salito dell’1,06% a 4.373,63 punti, mentre il Nasdaq Composite è avanzato dell’1,2% a 13.567,98.
Sul mercato del forex, il rapporto dollaro-yen è piatto con una variazione pari a +0,05% a quota JPY 149,57.
L’euro-dollaro cede lo 0,13% a $1,044, salendo sulla sterlina dello 0,03% a 0,8644.
Il rapporto sterlina-dollaro arretra dello 0,18% a $1,2196.
Breaking news
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.
A settembre, i prezzi all’importazione in Italia hanno registrato una diminuzione dello 0,7% su base mensile e dello 0,5% su base annua, principalmente a causa del calo dei prezzi dei prodotti energetici. L’Istat evidenzia questo nuovo trend di ribasso che si discosta dall’aumento dell’1% osservato ad agosto, rendendo evidente l’influenza dei mercati energetici sull’economia italiana.