(9Colonne) – New York, 13 set – La spesa pubblicitaria americana risulta più o meno invariata nella prima metà dell’anno e risulta pari a 72,6 miliardi di dollari, con un decremento dello 0,3% rispetto allo stesso periodo del 2006. Lo rileva Tns Media Intelligence, società di ricerche di New York. L’aumento della spesa pubblicitaria su Internet e sulle riviste ha infatti compensato il calo su giornali e tv, fanno notare gli esperti. Nel dettaglio, la spesa sulle reti televisive è scesa del 3,6% a 11,8 miliardi di dollari e quella sui giornali è diminuita del 5,8% a 12,9 miliardi. Le pubblicità display su Internet hanno guadagnato il 18% per un valore di 5,52 miliardi, mentre le pubblicità sulle riviste sono cresciute de 4,6% (14,6 miliardi di dollari). Gli spot sulla radio hanno perso il 2,7% (nella prima metà dell’anno sono stati spesi 5,14 miliardi). Ma la spesa pubblicitaria “dovrà affrontare nuove sfide” nella seconda metà dell’anno, avverte il ceo della Tns, Steven Fredericks. A giugno la società di ricerche ha abbassato la sua stima per la spesa 2007, prevedendo non più un aumento del 2,6% ma solo dell’1,7%, per un valore di 152,3 miliardi di dollari.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
La scalata di Unicredit nel capitale di Commerzbank appare sempre più in salita. Mentre la banca italiana, guidata da Andrea Orcel, sembra pronta chiedere alla Bce l’autorizzazione per portare la sua partecipazione dall’attuale 9% fino e oltre il 30%, la banca tedesca non fa più mistero sulla sua posizione in merito ad una fusione italo-tedesca.
L’innovazione incontra la consulenza finanziaria in una partnership che promette di rivoluzionare la gestione dei dati relativi ai clienti. Banca Widiba, da sempre all’avanguardia nell’ambito dei servizi digitali, stringe un accordo con iGenius, pioniere italiano nell’AI generativa applicata alla Business Intelligence. L’obiettivo è quello di iffrire ai suoi oltre 500 consulenti uno strumento avanzato e d’ultimo grido.
Dopo un’aggressiva campagna di rialzi dei tassi (11 dagli inizi del 2022), per fermare la corsa dell’inflazione, ieri, 18 settembre, la Fed ha aperto la porta ad una nuova era, tagliando i tassi di interesse di mezzo punto percentuale nella forchetta compresa fra il 4,75% e il 5%.