(9Colonne)- Roma, 13 set – “Usando ancora le lire, a sette anni dall’introduzione dell’euro, come valuta di riferimento, l’ex ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, impartisce una nuova lezione di creatività”. E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi. “I supposti 350 mila miliardi di lire di spesa pubblica che imputa al governo – prosegue il comunicato – sono in realtà la somma algebrica di finanziamenti settennali europei che non graveranno quindi sul bilancio italiano ma su quello europeo (i 100 miliardi di euro per il Mezzogiorno) e di interventi pluriennali come i 40 miliardi per il welfare (su 10 anni), i 23 per le imprese (su 3) e i 17 per le opere pubbliche (ancora su 3 anni). Vogliamo comunque ringraziare Tremonti – conclude la nota – per aver pubblicizzato gli ingenti sforzi del governo necessari per coprire gli impegni presi, ma non mantenuti, dal precedente esecutivo per la cantierizzazione di opere pubbliche”. Poco prima l’ex ministro dell’Economia aveva detto ai microfoni di Sky Tg24: “Se il governo annuncia una spesa pubblica di circa 350 mila miliardi di vecchie lire, è ovvio che la Bce non possa prevedere credibile un piano di rientro dal debito per il 2011. Più che un rientro – aveva detto Tremonti – penso che l’Italia con questa politica vada allo sfascio per i conti pubblici”.
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