Si avvicina la data fatidica del 31 ottobre, quando i riscatti delle polizze Eurovita, dopo il blocco durato per mesi, avranno il via libera. L’unico rischio, vista la solidità patrimoniale della newco Cronos Vita, è che i risparmiatori cadano nella trappola emotiva e diano il via a una corsa al riscatto delle polizze controproducente. Per fare il punto sulla situazione abbiamo interpellato Maurizio Primanni, ceo di Excellence Consulting, che in un’intervista esclusiva concessa ai nostri microfoni ha offerto una panoramica completa e interessante sul tema.
Il caso Eurovita
“Il caso Eurovita – dichiara Maurizio Primanni, ceo di Excellence Consulting – ha messo in evidenza diversi temi importanti. Una compagnia posseduta da un fondo inglese che dopo essere stata chiamata a fare un aumento di capitale è entrata in una situazione di difficoltà per la decisione del fondo di mettere in vendita la sua quota, con un “go to market model” basato sulla collaborazione con molteplici banche ed un modello operativo conseguentemente piuttosto complesso. Ivass ha fatto bene il suo mestiere bloccando i riscatti per consentire che si potesse trovare una soluzione alla situazione di empasse in cui era caduta la compagnia. Straordinario il lavoro del commissario Alessandro Santoliquido, che ha portato alla nascita della newco Cronos Vita (alla cui guida c’è lo stesso Santoliquido), coinvolgendo cinque colossi come Generali, Intesa Vita, Poste Vita, Unipol e Allianz. Da questa vicenda è nata anche la proposta di creare un meccanismo di garanzia delle polizze vita basato su un vincolo di solidarietà tra le compagnie, così come avviene tra le banche con il Fondo interbancario di tutela dei depositi.”
I bias dei clienti
“I clienti – afferma Primanni – non hanno di che preoccuparsi, a partire dall’aspetto pratico. Il riscatto presumo che funzionerà come da prassi, semplicemente andrà chiesto a Cronos Vita e sempre attraverso il distributore da cui era stata acquistata la polizza, cioè la banca. La vera criticità, la questione di fondo, è che vanno evitate le trappole mentali legate ai bias cognitivi e al livello di educazione finanziaria del titolare della polizza. Il rischio è che, siccome i riscatti sono stati bloccati per tanti mesi, i clienti si affrettino a riscattare temendo altri blocchi futuri. Dal momento che verosimilmente questo non avverrà, perché come abbiamo detto la newco Cronos Vita che rileverà i prodotti ex Eurovita è solida e ben patrimonializzata, il consiglio è di realizzare il riscatto solo se si ha effettivo bisogno di liquidità per affrontare una spesa (dall’acquisto della casa al pagamento dell’università del figlio e via dicendo): oggi non è vantaggioso indebitarsi con gli interessi molto alti determinati dai periodici innalzamenti del tasso di sconto decisi dalla Bce per contrastare l’inflazione. Fondamentale sarà il ruolo e la competenza consulenziale delle banche distributrici dei prodotti ex Eurovita quando il cliente si rivolgerà loro per chiedere informazioni – altro consiglio: cosa da fare con molta cura – sulla polizza e se, in funzione della composizione del portafoglio di investimenti, della situazione del mercato e degli obiettivi del cliente, ha senso riscattarla.”