di Alessandro Busnelli, consulente finanziario indipendente – gestione portafogli
I tassi d’inflazione alti corrispondono a enormi timori di recessione per gli investitori che, molto spesso, guidati dalla paura del momento, tendono ad abbandonare il mercato e investire in liquidità. Ma si tratta di una buona decisione? È più saggio rifugiarsi in rendimenti sicuri o ragionare in modo razionale, basandosi sul lungo periodo?
Liquidità è sinonimo di sicurezza?
L’opzione più sicura può apparire quella di uscire dal mercato e stare in disparte, soprattutto visti i rendimenti offerti dalla liquidità, mai visti negli ultimi vent’anni. Osservando però lo storico dati, sappiamo per certo che i rendimenti della liquidità scendono velocemente, non appena terminano i cicli di rialzi.
Negli ultimi cinque cicli possiamo osservare il rendimento a tre mesi del JPMorgan Cash Index USD, che è sceso in media del 2,21% 18 mesi dopo l’ultimo rialzo dei tassi della Federal Reserve.
Oggi, gran parte dei quotidiani e magazine finanziari, parlano di quanto sia questo un ottimo momento per investire in liquidità, compresi i conti deposito, per ottenere rendimenti tra il 4% e il 5%. Se consideriamo quanto fosse poco redditizia la liquidità prima, effettivamente oggi possiamo definirla vantaggiosa sotto questa luce.
Molte delle banche centrali oggi continuano a perseverare con una politica aggressiva che comprende continui aumenti dei tassi d’interesse e gli investitori si focalizzano quindi sulla liquidità, che sembra apparentemente una certezza. Ma la scalata dei tassi non durerà ancora a lungo, per cui forse è necessario un cambio di prospettiva.
Il cambio di prospettiva
Prendendo in considerazione il punto di vista di un investitore, sarebbe un errore investire ora in liquidità. La liquidità può essere vantaggiosa nei termini in cui può offrire un buon rendimento per i prossimi due anni circa. Una volta che i tassi torneranno al ribasso, il suo rendimento tornerà ad aggirarsi attorno all’1% o 2%.
La mossa migliore da fare oggi è acquistare obbligazioni a scadenza medio-lunga, per garantire un ottimo rendimento. Parliamo addirittura di un rendimento che si aggira tra il 6% e l’8%, vantaggio di cui l’investitore potrà usufruire per diversi anni. Ciò non toglie che le condizioni attuali della liquidità siano invitanti, soprattutto se l’obiettivo è riscattare il patrimonio tra un anno.
Ma se non sono questi i presupposti, se parliamo di un patrimonio destinato ad investimenti a lungo termine, non è questo il momento di accontentarsi. Nonostante il mercato obbligazionario possa sembrare più rischioso della liquidità, è proprio questo il momento in cui possiamo ritenerlo più vantaggioso.
Quello che stiamo vivendo all’interno del mondo finanziario è un momento storico molto interessante, che non si vedeva da quindici anni. Una situazione da sfruttare sui titoli con scadenze medio-lunghe.
Perché le obbligazioni medio-lunghe offrono rendimenti così alti attualmente?
Con i rialzi dei tassi di interesse, le obbligazioni lunghe sono quelle che scendono maggiormente di prezzo. Per questo motivo, oggi si acquistano a prezzi molto bassi.
Nei prossimi anni quindi, si beneficerà di un rendimento maggiore rispetto alla liquidità grazie al rialzo del prezzo, facendo onore all’investimento di oggi, che potrà essere riconfermato come un ottimo investimento.
Prendiamo ad esempio un BTP a media-lunga scadenza che valeva più di 100: oggi puoi acquistarlo a 90, valore che dovrà matematicamente tornare a 100. Ma se i tassi dovessero abbassarsi, quel valore salirà sopra 100, raggiungendo il prezzo di 110 o 120, offrendo quindi un rendimento davvero interessante.
Investendo in liquidità, queste possibilità di rendimento sono assolutamente escluse a priori.
Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it
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