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“Ennio, mio padre”: Sara Doris racconta il papà

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Il racconto della vita di Ennio Doris da una prospettiva tutta nuova. La prospettiva è quella del rapporto padre/figlia. La vita del fondatore di Programma Italia e Banca Mediolanum è stata raccontata, in un ritratto intimo e affettuoso, dalla figlia Sara (secondogenita, nata nel 1970, e che oggi riveste la carica di vicepresidente di Banca Mediolanum e presidente del consiglio di amministrazione di Fondazione Mediolanum) nel libro “Ennio, mio padre” in libreria per Piemme dal prossimo 31 ottobre.

A Tombolo, la presentazione del libro

Per la presentazione ufficiale del libro, avvenuta oggi, è stata scelta non a caso Tombolo, città natale di Ennio Doris, dove Sara ha vissuto fino ai 12 anni prima del trasferimento con la famiglia a Milano. A quasi due anni dalla morte, nel suo libro Sara Doris racconta il rapporto con il suo papà, nel quale svela i lati inediti e ben più personali, oltre a quello professionale dell’imprenditore di successo nel settore finanziario.  È un po’ come se riannodando i fili della straordinaria avventura umana di suo padre facesse emergere anche quei valori che lo hanno accompagnato nella sfera pubblica e in quella privata. Si tratta del racconto sulla vita di un grande uomo, visto senza filtri dagli occhi di una figlia che a un certo punto della sua vita non vedeva l’Ennio Doris che conoscono tutti ma vedeva semplicemente un papà.

Questo emerge anche dalla figura di Sara Doris, attenta e in perfetta simbiosi con il fratello Massimo (amministratore delegato di Banca Mediolanum), come raccontano le sue parole sul palco di Tombolo alla presentazione del libro: “Massimo è un po’ il mio nuovo papà”, una frase che è parsa una sorta di abbraccio che li lega forte e che ne testimonia la voglia di condurre assieme Banca Mediolanum”.

“Ennio, mio padre” non è il titolo di un libro, è il racconto di qualcosa che soltanto l’intimità dei momenti che hanno passato assieme lui e sua figlia può rappresentare in termini di ulteriore scoperta della personalità del personaggio che ha scritto una parte della storia finanziaria di questo Paese. Non si tratta di un testo celebrativo, ma piuttosto di un omaggio da un punto di vista unico. Semplicemente il ricordo del papà, da parte di una figlia che con orgoglio e pragmatismo segue gli insegnamenti ricevuti.