Le imprese saranno obbligate a stipulare un’assicurazione a copertura dei rischi che derivano dalle catastrofi naturali e dalle calamità. Questa è una delle novità previste dalla Manovra 2024. Ad essere sottoposti a questo nuovo obbligo sono le imprese che hanno sede legale in Italia o all’estero, nel caso in cui abbiano una stabile organizzazione nel nostro paese. Il fatto che l’azienda abbia sottoscritto o meno un’assicurazione contro le calamità naturale, sarà un fattore di cui si terrà conto nel momento in cui la stessa presenti una richiesta per accedere a delle agevolazioni o a dei contributi.
Per le imprese inadempienti sono previste delle pesanti sanzioni, che possono oscillare da un minimo di 200.000 euro ad un massimo di 1 milione di euro. Nessun obbligo, invece, è previsto per le abitazioni residenziali e per i loro proprietari.
Assicurazione contro le calamità naturali: il nuovo obbligo
Tra le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 – ricordiamo che deve ancora essere approvata – vi è l’obbligo per le imprese di sottoscrivere un’assicurazione obbligatoria contro le catastrofi e le calamità naturali. La scadenza per assolvere a questo nuovo adempimento è il 31 dicembre 2024. Il Governo Meloni, in estrema sintesi, ha voluto adeguare la normativa ai cambiamenti climatici e ha reso obbligatoria la stipula di una polizza per coprire i danni derivanti alle immobilizzazioni materiali che possono essere cagionati dagli eventi meteorologici.
Da canto loro le compagnie di assicurazioni dovranno provvedere ad adeguare le polizze offerte alle regole previste dalla Legge di Bilancio 2024. All’interno della bozza, infatti, si legge che i contratti dovranno prevedere una franchigia inferiore al 10-15% del valore dei beni che vengono assicurati. Sono previsti, inoltre, dei premi proporzionali al rischio.
Le sanzioni per le imprese che non provvederanno a rispettare questo obbligo sono pesanti: rientreranno nella forbice compresa tra 200.000 ed un milione di euro.
La Legge di Bilancio 2024 prevede che fino al 50% degli indennizzi delle assicurazioni saranno coperti da Sace.
Le aziende coperte da una polizza
Solo il 6% delle aziende agricole, in Italia, e il 10% della superficie coltivata è coperta da un’assicurazione contro le calamità naturali. Questi sono i dati messi in evidenza dall’Ivass, che ha scattato una fotografia di quanto sta accadendo in Italia.
La raccolta dei premi per i rischi climatici – sempre nel 2021 – è stata pari a 2,1 miliardi di euro. Ha rappresentato, in estrema sintesi, il 6% del totale dei rami danni. Per quanto riguarda la copertura del rischio sismico, siamo intorno a 0,4 miliardi di euro e costituisce l’1% della raccolta premi complessiva. Tra i principali rischi climatici viene considerata la grandine, per la quale, almeno in termini di raccolta premi, siamo pari a 1,2 miliardi di euro. Ossia il 57% dei premi.
Anche le case sono a rischio
La Legge di Bilancio 2024 non ha fatto menzione alle case. Quindi non ci sarà alcun obbligo per i proprietari immobiliari. Secondo quanto messo in evidenza dall’Ania il 75% degli immobili residenziali è a rischio calamità naturale. Poco meno del 5%, però risulta essere protetto da una polizza contro questi eventi. Siamo davanti ad un valore sicuramente molto basso, anche se nel corso degli ultimi anni è costantemente cresciuto.
Secondo i dati messi in evidenza dall’Ania, al 31 marzo 2022 il numero complessivo di polizze era pari a 11,9 milioni, in aumento del 5,9% se confrontato con l’anno precedente e il 14,4% rispetto a quanto rilevato nel 2020.
Continua a crescere il numero di polizze sottoscritte, con un tasso in linea con quello degli ultimi due anni – mette in evidenza l’Ania nel suo report -. A fronte degli 11,9 milioni di polizze risultavano somme assicurate pari a 3.923 miliardi, valore sostanzialmente stabile rispetto al 2021 e in aumento del 3,3% rispetto al 2020. Analizzando la tipologia di polizze sottoscritte, nel 2022 si è rilevato che il 49% è relativo a polizze multirischio, in diminuzione di quasi 5 punti rispetto al 2021 (il numero di polizze è in riduzione del 3,2% rispetto all’anno precedente), il 39% a polizze che assicurano il solo rischio incendio (mono rischio), in aumento invece di oltre 5 punti, circa il 10% a polizze globale fabbricati, mentre lo 0,4% è relativo a polizze che coprono unicamente il rischio terremoto (senza la copertura del rischio incendio).
L’assicurazione contro le calamità naturali nel resto d’Europa
Secondo una recente analisi effettuata dalla Bce, la copertura assicurativa contro gli eventi catastrofici è penetrata in maniera diversa nei paesi dell’Unione europea. In molti Stati membri, tra i quali rientra anche l’Italia, la quota delle polizze sottoscritte è inferiore al 5%.
Sono diverse le ragioni strutturali che hanno portato ad una così bassa penetrazione delle polizze assicurative. Tra questi c’è la sottostima della probabilità e del potenziale impatto di catastrofi. Ma non solo: c’è anche un vero e proprio azzardo morale: si spera che lo Stato provveda a coprire le perdite non assicurate dopo il verificarsi di una catastrofe.
La Bce ha sottolineato, comunque vada, che il cambiamento climatico pone diverse sfide alla fornitura di assicurazioni. Prima di tutto c’è una maggiore frequenza e gravità dei disastri naturali, che potrebbero generare un numero maggiore di sinistri. Questo potrebbe portare ad un aumento dei rischi di sottoscrizione e di liquidità degli assicuratori. Ma soprattutto viene messa sotto pressione la loro solvibilità.