(9Colonne) – Roma, 20 set – Un esercito imponente quello della Pubblica amministrazione in Italia: nel 2006 era composta da circa 3 milioni e 600mila lavoratori, dei quali il 42,3% dipendenti dagli Enti locali, l’1,6% dagli Enti di previdenza, e il restante 56,1% dallo Stato centrale. Oltre a questi, al 2005, vi erano poco meno di 500.000 lavoratori atipici e/o a tempo determinato utilizzati “a contratto”. Insomma un lavoratore su sei nel nostro Paese è un dipendente pubblico. E’ quanto emerge dai dati della ricerca Eurispes sulla Pubblica amministrazione, presentati questa mattina a Roma dal segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, e dal presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara. Numeri importanti che aumentano se si considerano anche coloro i quali hanno un rapporto di consulenza con enti, ministeri e agenzie, dei lavoratori dipendenti dalle aziende pubbliche, statali, regionali e comunali. A questi si aggiungono i dipendenti delle ditte alle quali sono affidati lavori di pubblica utilità o di appoggio alle amministrazioni stesse. A conti fatti, il “pubblico” in Italia garantisce l’occupazione ad oltre 4.500.000 lavoratori, pari al 22% dell’intera forza lavoro ed al 30% dei lavoratori dipendenti.
Iscriviti alla Newsletter per rimanere sempre aggiornato sul mondo dei mercati, dell'economia e della consulenza finanziaria.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Obiettivo per il prossimo anno è quello di alleggerire il peso fiscale sul ceto medio: ecco tutte le misure allo studio.
Non si arresta trend in rialzo del debito pubblico, che ora muove intorno ai 2.948 miliardi. Secondo Mazziero Research, si rischia di arrivare a fine anno con un valore complessivo stimato a 2.970 miliardi.
Il gruppo Intesa Sanpaolo sta per avviare un nuovo piano di ricambio generazionale. Anche UniCredit ha annunciato nuovi esuberi, ricollocazioni e riqualificazioni del personale.