Il tanto paventato downgrade da parte di Moody’s sul rating dell’Italia non c’è stato. Gli analisti dell’agenzia americana hanno confermato questa sera il giudizio a “Baa3” ma hanno alzato l’outlook a “stabile” da “negativo“. Il livello Baa3 è il più basso tra i giudizi di investment grade, ad un passo dal livello di junk bond.
L’outlook era stato portato da stabile a negativo poco dopo la caduta del governo Draghi, nel luglio del 2022, rendendo concreto il rischio di una bocciatura sul debito pubblico.
La valutazione di Moody’s arriva una settimana dopo che Fitch aveva confermato il rating BBB con outlook stabile. Precedentemente anche Standard and Poor’s e Dbrs Morningstar avevano confermato il rating a livelli analoghi per il nostro Paese, con prospettive stabili.
Crescita economica debole e rischi downgrade
Secondo gli analisti il rating Baa3 riflette la forza del settore manifatturiero italiano. “Inoltre gli elevati livelli di ricchezza delle famiglie e il basso indebitamento del settore privato forniscono un ammortizzatore all’attuale shock inflazionistico. Detto questo, eventuali miglioramenti nella crescita potenziale nel prossimo decennio derivanti dall’attuazione delle riforme e degli investimenti contenuti nel NRRP difficilmente riusciranno a compensare completamente la fase di stagnazione dell’economia dovuta all’invecchiamento della popolazione“.
Moody’s vede quindi un potenziale di crescita in questo decennio attorno allo 0,8%. A partire dal 2030, l’agenzia di rating prevede un graduale calo del potenziale di crescita allo 0,6% a causa dell’andamento demografico.
Moody’s ha poi precisato che, se si dovesse assistere ad significativo indebolimento della forza economica e fiscale dell’Italia, sarebbe possibile un downgrade del rating del Belpaese.
Il punto del ministro Giorgetti
“Accolgo con molta soddisfazione la pronuncia di questa sera. È una conferma che, seppure tra tante difficoltà, stiamo operando bene per il futuro dell’Italia. Quindi, alla luce del giudizio espresso da Moody’s e delle altre agenzie di rating, ci auguriamo che le prudenti, responsabili e serie politiche di bilancio del governo, pur nelle legittime critiche di un sistema democratico, siano confermate anche dal Parlamento”, ha commentato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.