Società

Arabba, al via la stagione invernale con la nuova società benefit

Funivie Arabba diventa Società Benefit. La giovane azienda di impianti a fune che riunisce sotto un’unica bandiera le preesistenti società Impianti Turistici Boè spa S.B e Sofma spa, controllando inoltre direttamente Padon srl e Arabba Fly, è la più grande realtà funiviaria di tutto il Veneto e da sola rappresenta più dei due terzi del Consorzio Impianti a Fune Arabba-Marmolada.

Ma cosa significa essere una Società Benefit? Vuol dire essere un’azienda che, oltre agli obiettivi di profitto, punta a produrre effetti positivi sul beneficio comune, quindi sulla società, sulla comunità. Un passo molto importante in linea con una visione, quella che guida Funivie Arabba sin dall’inizio, che pone al centro il territorio e la gente che ci vive cercando di ampliare l’offerta dei servizi e migliorare la qualità della vita.

Spiega Diego De Battista, CEO di Funivie Arabba: “In zone scarsamente dense dal punto di vista demografico come le valli di montagna certi servizi, che nelle realtà urbane sono offerti dal settore pubblico, vengano a mancare. Per questo in molti si spostano verso realtà urbane più grandi. Occorre quindi fare qualcosa per invertire questo processo”.

Il comprensorio Arabba-Marmolada, quindi, inserito nel circuito della Sellaronda e caratterizzata da piste da sci che sono tra le più belle delle Dolomiti, intende quindi diventare un modello non solo turistico ma anche imprenditoriale. Per farlo, occorre partire dai servizi. “Vogliamo far crescere il territorio e far sì che la gente continui a viverci”, sottolinea Marco Grigoletto, CFO di Funivie Arabba e presidente di Anef Veneto.

Intanto il comprensorio Arabba-Marmolada, che come la Sellaronda apre gli impianti il 5 dicembre, oggi conta oltre 62 km di piste lunghe e tecniche (che diventano 480 km se consideriamo i collegamenti sci ai piedi con le valli vicine), 26 impianti di risalita e uno scenario di rara bellezza che comprende due tra i più famosi e spettacolari itinerari sugli sci di tutte le Alpi: lo skitour della Grande Guerra, che ripercorre su 74 km il fronte dolomitico lungo il quale si scontrarono tra il 1915 e il 1918 i Kaiserjäger austriaci e tedeschi da una parte e gli Alpini italiani dall’altra, e il Sellaronda skitour, il famoso giro dei “quattro passi”.

 

Ecco le sei piste di pura adrenalina.

Cominciamo con La Fodoma: tra i tracciati più difficili e spettacolari dal punto di vista tecnico, premiata tra le dieci piste più belle d’Italia dell’intero Dolomiti Superski, 2,8 km con una pendenza massima del 56%, senza contropendenze ed esposizione a nord. A seguire la Sourasass: una pista di nicchia ma amata dagli sciatori più esperti, che parte con inclinazioni forti in campo aperto per poi inoltrarsi nel bosco per quasi tre chilometri, con pendenze massime che toccano il 45%.
E ancora la Burz, l’unica pista nera a essere sempre al sole in tutti i suoi 1000 metri di lunghezza, nata nel 1956 per gli allenamenti degli atleti americani e canadesi in vista delle Olimpiadi di Cortina. La Variante Ornella, un lungo e articolato muro, ripido, con una pendenza costante e sostenuta per una sciata molto tecnica. La mitica Bellunese, 12 chilometri di lunghezza e più di 1800 metri di dislivello che dai 3265 metri di quota di Punta Rocca, in Marmolada, porta ai 1450 metri di Malga Ciapela, un tracciato storico, uno dei più lunghi e spettacolari di tutto l’arco alpino. Infine la Belvedere 1 a Passo Pordoi, una “super pista” come viene da molti definita che, con la sua morfologia mossa, rende piacevole la discesa a chi ama guardare anche il panorama (sullo sfondo si vede tutto il massiccio del Sella).

 

Le novità 2023/2024.

Ad Arabba, in zona Cherz, verranno impiegati generatori di neve nuovi ed è stata realizzata una seconda torre di raffreddamento; nella zona di Porta Vescovo e del collegamento con la Marmolada è stato migliorato l’impianto d’innevamento; mentre in zona Passo Pordoi gli sciatori potranno godere di una migliore sciabilità sulle piste di Pont de Vauz, con allargamento in prossimità del ponte sul torrente Cordevole.

 

Non solo sci.

Arabba è luogo ideale anche per chi sceglie di vivere l’esperienza sulla neve in modalità slow e godersi la montagna da altre prospettive. Le ciaspolate, per esempio, sono ottime alternative allo sci, avventure fuori dalle piste battute su sentieri (segnalati) e immersioni totali nella natura. “Ciaspolare ai Pescoi” è il nuovo percorso per riscoprire con le racchette da neve la lentezza e la pace immersi nel bianco del paesaggio, un facile tracciato proposto in 3 varianti, con una durata massima di un’ora, che regala una vista unica sul Massiccio del Sella. Raggiungerlo è facilissimo, basta salire con la cabinovia Pescoi direttamente da Arabba.
Anche le escursioni invernali sono un’esperienza affascinante nelle Dolomiti: accompagnati da guide si possono attraversare boschi e valli ghiacciate. Bellissima l’escursione al Castello di Andraz, il castello più alto d’Italia nonché il più antico delle Dolomiti (1027) e uno dei simboli di maggior interesse dell’arco alpino. Una curiosità: al Castello di Andraz è nato il solstizio d’inverno. Nikolaus Krebs von Kues (o Nicola Cusano), cardinale tedesco del XV secolo, teologo, filosofo e abile matematico, nonché ospite illustre del castello, fu in ambito astronomico il primo pensatore del Rinascimento a proporre una concezione eliocentrica dell’Universo: in una parete della stanza che lo ospitò, è presente un foro di probabile funzione astronomica da lui progettato per correggere il calendario giuliano.

 

Arabba – Marmolada 2030.

Intanto prosegue il progetto Arabba – Marmolada 2030 che nasce a fine 2020 dalla volontà dei due Comuni di Livinallongo del Col di Lana e Rocca Pietore che hanno incaricato Kohl & Partner (azienda di consulenza turistica attiva a livello internazionale) di studiare un nuovo piano strategico di sviluppo turistico per incrementare la competitività del comprensorio, individuare i punti di forza e di debolezza delle due località ed evidenziare quindi le opportunità. Seppur separate dal punto di vista geografico, infatti, Arabba e Rocca Pietore sono legate da un unico Consorzio impianti a fune e dal collegamento tra le due zone sciistiche.