Durante la riunione in programma giovedì 14 dicembre 2023, è probabile che la Banca Centrale Europea (BCE) mantenga costanti i tassi di interesse di riferimento e gli operatori di mercato monitoreranno eventuali indicazioni prospettiche sulla direzione che potrebbe prendere nella prima metà del 2024, cercando di capire se il Consiglio Direttivo adotterà una posizione più aggressiva.
I mercati degli swap suggeriscono con alta probabilità il primo taglio dei tassi di 25 punti base entro marzo, e l’euro è stato recentemente sotto pressione rispetto al dollaro a causa di queste aspettative, insieme ai rendimenti dei titoli obbligazionari europei.
Francois Villeroy de Galhau, membro del Consiglio Direttivo, ha dichiarato in un’intervista a La Depeche du Midi che la BCE ha concluso l’incremento dei tassi e valuterà tagli nel 2024, a meno di “grandi sorprese”, secondo quanto riportato da Bloomberg.
“Ci aspettiamo che la BCE non fornirà indicazioni sulla tempistica del primo taglio dei tassi di riferimento e ribadirà il suo approccio dipendente dai dati. Ciò lascerà un taglio dei tassi nel secondo trimestre del 2024 come lo scenario più probabile”, si legge in una nota di Dankse Bank dell’8 dicembre.
Un sondaggio di Reuters condotto su 90 economisti ha mostrato che la maggioranza si aspetta tagli dei tassi prima della riunione di luglio della BCE. In un sondaggio precedente a novembre, la maggioranza (55%) prevedeva che i tassi sarebbero rimasti invariati almeno fino alla metà del 2024.
Ma molte cose sono cambiate nelle ultime settimane, soprattutto l’inflazione, che in Europa è scesa al 2,4% a novembre (trainata dal calo dei prezzi energetici rispetto a un anno fa), un livello non più così lontano dal target della BCE.
Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della BCE, ha definito i dati sull’inflazione una “piacevole sorpresa” e “incoraggiante”, ma ha sottolineato che è troppo presto per dichiarare vittoria sull’inflazione. Ha previsto un rincaro nei prossimi mesi, citando inversioni di alcune misure fiscali ed effetti base, e ha avvertito della possibilità di nuovi picchi nei prezzi dell’energia o del cibo.
Morgan Stanley prevede che la BCE manterrà un linguaggio di attesa e una dipendenza dai dati, ma il messaggio potrebbe spostarsi verso l’idea che i tassi abbiano raggiunto il massimo. Gli analisti della banca americana si aspettano il primo taglio dei tassi a giugno 2024, a condizione che i dati salariali mostrino una moderazione.
Della stessa idea è Patrick Barbe, Head of European Investment Grade Fixed Income di Neuberger Berman:
“Per giovedì ci aspettiamo una BCE attendista, con l’annuncio di un orientamento neutrale e l’inizio delle discussioni per rivalutare la politica monetaria sulla base delle nuove proiezioni macroeconomiche. La BCE dovrebbe rimanere cauta, affermando che il rischio di inflazione non è superato, ma che vi sono più possibilità di tagliare che di aumentare l’anno prossimo. Le discussioni dovrebbero riguardare la politica dei tassi e la fine anticipata del PEPP”.
Felix Feather, economista di abrdn, ha specificato:
“Dal momento che una modifica dei tassi d’interesse appare improbabile, gli investitori dovrebbero prestare attenzione a due elementi che potrebbero smuovere i mercati. Il primo è una modifica della politica di reinvestimento del PEPP, che Isabel Schnabel ha suggerito di mettere in agenda. Il secondo è il grado di reazione contro la previsione del mercato di un forte ciclo di tagli nel 2024 nella definizione della decisione. Se il linguaggio relativo al mantenimento dei tassi ai livelli attuali per un periodo sufficientemente lungo sarà ammorbidito, potrebbe essere un segnale che la banca stia spianando la strada a tagli più rapidi del previsto”.
Allineato alla view di Morgan Stanley è anche Shaan Raithatha, Senior Investment Strategist di Vanguard:
“Il nostro modello sui tassi d’interesse, calibrato sulla regola di Taylor interna alla BCE, suggerisce che il primo taglio dei tassi avverrà a metà del ‘24, non nel 1° trimestre”.
Infine, in merito al PEPP, Konstantin Veit, Portfolio Manager di PIMCO, ha aggiunto:
“Non ci aspettiamo che nella riunione di dicembre la BCE apporti modifiche radicali alle indicazioni di reinvestimento. Attualmente la BCE intende reinvestire le scadenze del Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP) almeno fino alla fine del 2024. Sebbene i reinvestimenti flessibili del PEPP rimangano la prima linea di difesa sul fronte anti-frammentazione, è probabile che la BCE punti a una riduzione anticipata dei reinvestimenti del PEPP. Sebbene la BCE possa iniziare a discutere le modifiche all’attuale strategia di reinvestimento nella riunione di dicembre, riteniamo più probabile che i dettagli operativi verranno comunicati nel primo trimestre del prossimo anno, con un roll-off parziale che probabilmente inizierà nell’aprile del prossimo anno”.