Economia

Tesla, c’è il “richiamo” di oltre due milioni di auto. Il titolo sbanda, ma recupera in meno di 24 ore

Elon Musk sta attraversando un periodo difficile, con il crollo di Twitter e ora anche un problema serio riguardante il suo marchio di punta, Tesla. La sua popolarità è in declino da anni e attualmente si confronta con la necessità di ritirare più di due milioni di veicoli dal mercato. La causa di questo inconveniente è l’Autopilot, l’elemento chiave che dovrebbe definire questi veicoli e che dovrebbe rappresentare il primo passo verso il futuro dell’industria automobilistica.

Più di due milioni e trecentomila veicoli Tesla sono stati richiamati dagli Stati Uniti, per apportare correttivi necessari al sistema Autopilot. Seppure si parli di richiamo, va precisato che in realtà consiste in un aggiornamento a distanza del software, che migliora così la funzione del pilota automatico. Il sistema Autopilot non è considerato sufficientemente sicuro, e questa non è la prima volta che si verifica un problema del genere.

L’indagine dell’Nhtsa

Questo rappresenta il quarto “richiamo” dal mercato in meno di due anni, ma stavolta i numeri sono davvero preoccupanti. Si tratta dell’operazione di richiamo più massiccia nella storia dell’azienda. L’azienda di Elon Musk si troverà a effettuare aggiornamenti a distanza su Tesla Model 3, S, X e Y, riguardanti le vetture vendute tra il 2012 e il 2023 esclusivamente negli Stati Uniti.

Il provvedimento è giunto dopo due anni di indagini condotte dall’Nhtsa – National Highway Traffic Safety Administration su una serie di incidenti verificatisi durante l’uso dell’Autopilot, il sistema di assistenza alla guida sviluppato dalla casa automobilistica fondata da Elon Musk. Dal 2016, l’agenzia ha avviato oltre 40 indagini sugli incidenti che coinvolgono veicoli Tesla, focalizzandosi in particolare sui casi in cui si sospetta l’attivazione delle funzionalità avanzate di assistenza alla guida. Questi incidenti hanno purtroppo portato alla perdita di diciannove vite umane. Il rapporto di richiamo dell’Nhtsa include anche ulteriori misure di sicurezza per i veicoli Tesla e sottolinea che l’aggiornamento del software dell’azienda, già distribuito su alcuni veicoli, ridurrà le situazioni in cui è possibile utilizzare l’Autosteer.

Secondo l’Nhtsa, le indagini hanno rilevato che i metodi utilizzati dall’Autopilot per garantire che i conducenti rimangano attenti e mantengano il controllo della situazione sono insufficienti. In alcune circostanze, quando l’Autosteer (il sistema di sterzatura automatica dell’azienda) è attivo, i controlli della funzione potrebbero non essere adeguati a prevenire un uso improprio da parte del conducente.

Secondo quanto dichiarato sul sito web di Tesla, l’Autopilot è definito come un sistema di assistenza alla guida progettato per essere utilizzato solo con un conducente completamente attento. L’Autopilot non trasforma le Tesla in veicoli a guida autonoma né li rende autonomi. Il sistema è in grado di sterzare, accelerare e frenare automaticamente all’interno della corsia, ma il conducente deve rimanere responsabile della guida.

La polemica per il funzionamento dell’Autopilot

Il segretario ai Trasporti, Pete Buttigieg, aveva già fatto richiesta a Tesla mesi fa di evitare di chiamare la sua guida assistita “Autopilot”. La Nhtsa ha esaminato 322 incidenti, compresi diversi con vittime, in cui si sospetta che l’Autopilot possa essere stato coinvolto (con 23 decessi). Ann Carlson, amministratrice ad interim della Nhtsa, aveva dichiarato a Reuters all’inizio di quest’anno che è “davvero importante che i sistemi di monitoraggio dei conducenti tengano conto del fatto che gli esseri umani si fidano troppo della tecnologia“.

Tesla risponderà a questa situazione distribuendo un aggiornamento software che incorporerà controlli e avvisi aggiuntivi rispetto a quelli già presenti sui veicoli interessati per incoraggiare ulteriormente il conducente ad attivare la propria responsabilità di guida continua ogni volta che Autosteer è attivato. Ciò significa mantenere le mani sul volante e prestare attenzione alla strada.

La discesa in Borsa per Tesla

Poche ore dopo l’uscita della notizia, il titolo è sceso parecchio in Borsa; nelle contrattazioni di mercoledì le azioni di Tesla hanno registrato un calo del 2,84%, alimentato dai timori che l’azienda potrebbe non riuscire a raggiungere gli obiettivi di consegna del quarto trimestre. Le azioni del produttore di automobili sono scese a $233,40 nel pre-market di Wall Streeet. Ma è stata una discesa breve, perchè già dopo 24 ore il titolo ha realizzato alle 17 un +5,31% e assestandosi a 224,31 dollari, recuperando le perdite di ieri e tornando ai prezzi di lunedì.

Il 2023 in Borsa è stato comunque un buonissimo anno: da inizio anno ad oggi, il titolo è salito del 47,06%, con un aumento per azione di 106,16 dollari.