Inflazione Giappone: indice prezzi al consumo CPI +2,8% a novembre, occhio al CPI core
Nel mese di novembre l’inflazione del Giappone misurata dall’indice dei prezzi al consumo è salita al ritmo del 2,8% su base annua, in calo rispetto al +3,3% di ottobre, e al minimo dal luglio del 2022.
L’inflazione core – che esclude i prezzi dei beni alimentari freschi – ha messo a segno un rialzo del 2,5%, in linea con le attese degli economisti e in rallentamento rispetto alla crescita di ottobre, pari a +2,9%.
In ritirata anche l’inflazione core core – che esclude i prezzi dei beni alimentari freschi ed energetici -, cresciuta del 3,8%, rispetto al +4% di ottobre. E’ questo il parametro dell’inflazione preso in considerazione dalla Bank of Japan per le sue decisioni di politica monetaria. Il tasso di crescita rimane superiore al target del 2% di inflazione della banca centrale del Giappone.
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L’operazione è stata completata nel rispetto delle normative Antitrust e Golden Power
A settembre, il fatturato dell’industria italiana ha subito una flessione sia in termini congiunturali che tendenziali, segnando il quinto calo consecutivo. I dati mostrano una diminuzione dello 0,3% in valore e dello 0,1% in volume rispetto al mese precedente, mentre su base annua il calo è del 5,7% in valore e del 4,7% in volume.
Le borse di Hong Kong e Shanghai terminano il mese di novembre con risultati contrastanti. Nonostante le incertezze economiche, l’indice Hang Seng vede una crescita costante nel 2023, mentre Shanghai registra un leggero aumento mensile.
Il Prodotto Interno Lordo (PIL) della Svizzera ha registrato una crescita dello 0,2% nel terzo trimestre, un rallentamento rispetto al trimestre precedente. Il Ministero dell’Economia ha confermato i dati precedenti, indicando che il calo è dovuto a una diminuzione dei consumi delle famiglie e degli investimenti nelle costruzioni, oltre a un rallentamento nel settore chimico-farmaceutico.