Economia

Manovra di Bilancio 2024 al voto finale: i punti più importanti del testo all’esame della Camera

Il lungo iter della Legge di Bilancio si concluderà domani, quando nel tardo pomeriggio verrà votata alla Camera. Questo è l’ultimo passo per approvare definitivamente la Manovra 2024, dopo che il 22 dicembre il Senato ha dato il via libera al disegno di legge con un consenso di 109 voti favorevoli, 72 contrari e due astensioni.

Inizialmente, il disegno di legge di bilancio contava 89 articoli nella sua prima sezione e successivamente 20 articoli nella seconda sezione, dedicati all’approvazione degli stati di previsione dei Ministeri. In seguito all’esame al Senato, le norme della prima sezione sono state consolidate all’interno di un unico articolo, risultando in un totale di 561 commi. La seconda sezione, che prende il nome di “Approvazione degli Stati di previsione” si compone degli articoli da 2 a 21.

Di seguito i principali contenuti del testo che verosimilmente approderà tra pochi giorni in Gazzetta Ufficiale.

Casa, quasi 300 milioni nel Fondo di Garanzia

Il comma 7 modifica la disciplina del Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa, estendendo al 31 dicembre 2024 (precedentemente fissato al 31 dicembre 2023) la possibilità di beneficiare di una garanzia massima dell’80%. Questa agevolazione si applica alla quota capitale dei mutui destinati alle categorie prioritarie, che devono soddisfare requisiti specifici di reddito ed età. Il comma 8 destina ulteriori 282 milioni di euro al Fondo di garanzia per l’anno 2024.

Durante il passaggio al Senato, sono stati introdotti i commi da 9 a 13. Questi commi includono le “famiglie numerose” tra le categorie prioritarie, a condizione che rispettino determinati requisiti anagrafici e reddituali. Per tali famiglie, sono previste disposizioni specifiche riguardanti la misura massima della garanzia concessibile e l’accantonamento di un coefficiente di rischio in relazione alle domande presentate. Sono inoltre stabilite ulteriori disposizioni che si applicano alle agevolazioni nei casi di surroga del mutuo originario.

Cambia l’aliquota sulle locazioni brevi

Il comma 63 prevede un aumento dell’aliquota fiscale sugli affitti brevi o turistici per coloro che hanno scelto l’opzione della cedolare secca, portando l’aliquota dal 21% al 26%. Di conseguenza, nel caso in cui si opti per l’imposta sostitutiva nella forma della cedolare secca, l’aliquota del 26% si applica ai redditi derivanti dai contratti di locazione breve. C’è però un’agevolazione: l’aliquota rimane al 21% per i redditi provenienti dai contratti di locazione breve relativi a un’unità immobiliare specifica individuata dal contribuente al momento della dichiarazione dei redditi.

Inoltre, si stabilisce che per i soggetti che svolgono attività di intermediazione immobiliare o gestiscono portali telematici e che incassano o intervengono nei pagamenti dei canoni relativi a tali contratti, la ritenuta del 21% verrà effettuata a titolo di acconto.

Taglio del cuneo contributivo

La legge conferma la riduzione del cuneo fiscale, già in vigore dal mese di luglio, che comporta una diminuzione di 6 punti percentuali per i redditi fino a 35mila euro e di 7 punti percentuali per quelli fino a 25mila euro. Tuttavia, è importante notare che questa riduzione non si applicherà alle tredicesime mensilità e è finanziata solo per l’anno 2024.

Inoltre, è introdotta una nuova struttura dell’Irpef che riduce il numero di aliquote da quattro a tre. Viene accorpato il primo e il secondo scaglione, con l’aliquota del 23% che sarà applicata sui redditi fino a 28mila euro. Secondo stime del Tesoro, l’effetto combinato della riduzione del cuneo fiscale e della nuova struttura dell’Irpef aumenterà le buste paga dei dipendenti fino a 1.298 euro all’anno.

Lavoro e imprese: i benefici per le mamme e i giovani

Nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2026, le lavoratrici madri con tre o più figli, impiegate con contratto a tempo indeterminato (ad eccezione dei lavori domestici), godranno di un esonero totale pari al 100% della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti, a carico del lavoratore. Questo beneficio sarà valido fino al diciottesimo anno di età del figlio più giovane, con un limite massimo annuo di 3.000 euro, ripartito su base mensile.

In via sperimentale, nello stesso periodo, l’esonero del 100% dei contributi previdenziali sarà esteso anche alle lavoratrici madri con due figli, sempre con contratto a tempo indeterminato (ad eccezione dei lavori domestici), fino al compimento del decimo anno di età del figlio più giovane. Data la natura eccezionale di questa misura, l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche rimane invariata.

Per quanto riguarda le misure fiscali per il welfare aziendale nel 2024, si prevede un aumento della soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit. Durante l’anno d’imposta 2024, i beni forniti e i servizi prestati ai lavoratori dipendenti, nonché le somme erogate o rimborsate dai datori di lavoro per il pagamento delle utenze domestiche (servizio idrico integrato, energia elettrica, gas naturale) e le spese relative all’affitto della prima casa o agli interessi del mutuo per la prima casa, non concorrono a formare il reddito, entro un limite complessivo di 1.000 euro. Questo limite è elevato a 2.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli, inclusi quelli nati fuori dal matrimonio ma riconosciuti, adottivi o affidati, che soddisfano le condizioni specificate nell’articolo 12, comma 2, del Testo unico delle imposte sui redditi. I datori di lavoro devono attuare questa disposizione previa informativa alle rappresentanze sindacali unitarie, se presenti.

Incrementato il Bonus asili nido

A partire dal 1° gennaio 2024, per le famiglie con un valore dell’ISEE fino a 40.000 euro, e che abbiano già almeno un figlio di età inferiore ai 10 anni, è previsto un aumento del bonus per il pagamento delle rette relative agli asili nido pubblici e privati. L’importo di questo bonus è incrementato a 2.100 euro, come stabilito nel comma 177.

Pensioni: confermati Ape e Quota 103

Nel settore delle pensioni, si ritorna al regime di Quota 103, mantenendo i requisiti di 62 anni di età e 41 anni di contributi. Tuttavia, è introdotta una penalizzazione: l’assegno pensionistico sarà ricalcolato utilizzando il metodo contributivo, con un tetto massimo mensile fissato a circa 2.250 euro. Secondo le stime, questa modifica permetterà l’accesso alla pensione anticipata per circa 17.000 persone nel 2024.

Durante i lavori al Senato, è stata apportata una correzione al contestato taglio alle pensioni del personale sanitario, degli enti locali, degli uffici giudiziari e dei maestri. I diritti acquisiti al 31 dicembre 2023 saranno preservati, e le pensioni di vecchiaia non subiranno modifiche.

Per quanto riguarda altre questioni, non ci saranno proroghe per il Superbonus. Tuttavia, si registra un aumento della cedolare sugli affitti brevi al 26%, ad eccezione del primo immobile in locazione. Le famiglie numerose avranno priorità nell’accesso al Fondo mutui per la prima casa.

Scende il costo del Canone Rai

Nel settore cinematografico, la tax credit subisce delle modifiche: il massimale viene fissato al 40%, ma è prevista la possibilità di ridurla o escludere l’accesso al credito. Per quanto riguarda il canone Rai, il suo costo in bolletta viene ridotto da 90 a 70 euro.

Nel campo dell’istruzione, vengono allocate risorse aggiuntive per un totale di 36 milioni di euro per l’erogazione di borse di studio agli studenti. Inoltre, viene approvato il Fondo per l’Erasmus italiano, con un investimento totale di 10 milioni di euro.