Tesla: gli utili, il fatturato e l’outlook del colosso delle auto elettriche fondato e gestito dal ceo Elon Musk non convincono i mercati, che non hanno avuto esitazione ad affossare subito il titolo, dopo la pubblicazione dei conti, arrivata a seguito della fine della giornata di contrattazioni di ieri di Wall Street.
Risultato: le azioni della Big Tech Usa sono scivolate subito nelle contrattazioni afterhours della borsa Usa, lasciando sul terreno il 6% circa. Il titolo accelera ora al ribasso, segnando un tonfo superiore a -8% in premercato.
Immediato l’effetto contagio sui titoli dei fornitori di Tesla e anche sulle azioni delle rivali. Sulla borsa di Hong Kong, pesante è stato il dietrofront delle azioni dei produttori cinesi di EV Nio, Xpeng e Li Auto.
Tesla: in IV trimestre utile netto raddoppia ma non basta
Ieri, mercoledì 24 gennaio 2024, il colosso delle auto elettriche Tesla fondato da Elon Musk ha alzato il velo sui conti del quarto trimestre del 2023.
La trimestrale ha messo in evidenza un utile netto più che raddoppiato, a $7,9 miliardi, o $2,27 per azione, rispetto ai $3,7 miliardi, o $1,07 per azione, incassati nello stesso periodo dell’anno precedente.
Nessun motivo per brindare, tuttavia.
La crescita degli utili netti è stata dovuta principalmente a un credito fiscale del valore di $5,9 miliardi.
L’eps adjusted di Tesla è ammontato inoltre a 71 centesimi, al di sotto dei 74 cents attesi dagli analisti intervistati da LSEG (ex Refinitiv).
Deludente anche il fatturato, salito su base annua del 3%, a $25,17 miliardi, rispetto ai $24,3 miliardi del quarto trimestre del 2022, a un valore inferiore rispetto ai $25,6 miliardi previsti.
Il fatturato della divisione automotive, inoltre, è cresciuto di appena l’1% su base annua.
Delusione anche per il trend del margine operativo che, sempre nel quarto trimestre del 2023, è sceso all’8,2%, rispetto al 16% del quarto trimestre del 2022, anche se lievemente in ripresa rispetto al 7,6% del terzo trimestre.
Ancora peggio:
guardando in avanti, il gigante guidato dal ceo Elon Musk ha annunciato che la crescita dei volumi di auto, nel corso del 2024, “potrebbe essere inferiore in modo significativo” rispetto al ritmo del 2023, visto che la società è focalizzata al momento sul lancio dei “veicoli di prossima generazione” in Texas.
Il gruppo ha spiegato di trovarsi in questo momento “tra due grandi ondate di crescita”.
I numeri di Tesla del 2023
Per quanto riguarda i risultati di bilancio dell’intero anno 2023, Tesla ha reso noto che il fatturato della divisione automotive è salito del 15% su base annua, a $82,42 miliardi.
La divisione energetica si è confermata una sorpresa positiva, incassando un fatturato in crescita del 54% su base annua, a $6,04 miliardi,
La divisione vende sistemi di generazione di energia solare e di stoccaggio di energia.
L’unità “Services and Other” ha assistito infine a un aumento del giro d’affari pari a +37% rispetto al 2022 a quota $8,32 miliardi.
Tesla: Musk punta sulle auto di nuova generazione. Lancio a metà 2025
A non piacere ai mercati, soprattutto l’outlook sulla produzione di auto elettriche relativa all’intero anno 2024, che per la stessa Tesla non dovrebbe riuscire a centrare le stime di Wall Street.
Gli analisti avevano previsto un livello di produzione pari a 2,19 milioni di unità nell’anno in corso: cifra che rappresenterebbe una crescita pari a +21% rispetto al 2023.
Musk stesso ha frenato sulla possibilità del gigante di centrare questo target.
Il motivo è per l’appunto il focus sulle auto di nuova generazione, il cui lancio, ha detto Elon Musk, dovrebbe avvenire nel secondo semestre del 2025.
“Siamo concentrati a far sbarcare sui mercati la piattaforma di nuova generazione il più velocemente possibile – ha detto Musk, aggiungendo che l’obiettivo è quello di avviare la produzione presso la Gigafactory in Texas, e che “questa piattaforma rivoluzionerà il modo in cui i veicoli saranno prodotti“.
Il ceo ha rimarcato la fiducia nel progetto: “Si tratta di un sistema di produzione rivoluzionario, molto più avanzato rispetto a qualsiasi altro esistente al mondo”.
Le parole del ceo confermano quanto anticipato da un articolo di Reuters che, nelle ore precedenti, aveva riportato alcune indiscrezioni secondo cui Tesla avrebbe già contattato i fornitori, informandoli della nascita di una nuova auto elettrica destinata al mercato di massa, alla metà del 2025, con il nome in codice Redwood.
L’obiettivo del gruppo, da tempo, è quello di riuscire a sfornare una EV che sia accessibile ai consumatori appartenenti alla fascia media di reddito:
Reuters ha risfoderato l’opzione di un modello che costi 25.000 dollari, ricordando come fosse stato lo stesso Elon Musk, nel 2020, a promettere il lancio di un’auto elettrica che avesse quel prezzo di listino. Promessa fino a oggi non mantenuta, se si considera che il modello più economico offerto dalla Big Tech americana è il Model 3 sedan, al prezzo, negli Stati Uniti, di $38.990.
Tra l’altro stavolta è stato lo stesso Musk, nel corso della conference call successiva alla pubblicazione degli utili, a frenare gli entusiasmi:
“Siamo molto lontani dalla produzione di un’auto next generation a basso costo”.
E, ancora: “Questa è una call sugli utili, non l’annuncio di un nuovo prodotto”.
E se è vero che la produzione di auto elettriche di nuova generazione dovrebbe partire nella seconda metà del 2025, qualsiasi cosa deve essere presa, ha avvertito il ceo, “cum grano salis”.
L’attacco ai proxi advisors: Musk definisce ISS “ISIS”
Nel corso della conference call, i giornalisti hanno chiesto a Musk delucidazioni in merito al desiderio annunciato di detenere il 25% di Tesla.
Il riferimento è stato al recente post pubblicato da Elon Musk su X (ex Twitter, di proprietà tra l’altro dello stesso tycoon), su quante azioni il ceo dovrebbe detenere per esercitare il controllo necessario a trasformare Tesla “in una società leader di AI (intelligenza artificiale) e robotica.
L’AD ha risposto facendo notare di non volersi trovare in una posizione tale da rischiare di essere estromesso da proxy advisors, puntando il dito espressamente contro le società Institutional Shareholder Services, o ISS, e Glass Lewis, e contro quegli attivisti che, a suo avviso, si “infiltrano” nelle società, presentando “idee strane su quello che dovrebbe essere fatto”.
Nel far riferimento al gruppo ISS, Musk ha chiamato il gruppo addirittura ISIS.
Il titolo Tesla accelera intanto al ribasso nelle contrattazioni di premarket a Wall Street, affondando di oltre l’8%, a quota $190,62.
L’inizio del 2024 non è stato particolarmente esaltante per la Big Tech, tutt’altro: YTD il titolo è in calo del 16,4%.
La scorsa settimana, le azioni TSLA sono scese del 3%, soffrendo la quinta settimana consecutiva di ribassi.