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(WSI) –
Tre grandi banche degli Stati Uniti, Citibank, Bank of America e Morgan Stanley, assieme al Tesoro americano, hanno preso l’iniziativa di costituire un fondo privato, da loro alimentato e garantito, di 75 miliardi di dollari che potrà crescere almeno sino a 100 con l’apporto di altre banche, anche europee, interessate a risolvere i problemi dei Siv, “veicoli speciali di investimento”, di loro proprietà.
I Siv si trovano in difficoltà perché hanno finanziato, con mezzi a breve termine, impieghi a medio-lungo termine di finanza strutturata, cioè pacchi di obbligazioni di vario genere compresi i mutui immobiliari garantiti da ipoteche. Il fondo, che dovrebbe durare almeno un anno, serve per evitare che le banche gettino sul mercato a prezzo ridotto i portafogli delle loro Siv, che non hanno più convenienza a tenere perché non trovano più liquidità a prezzi ragionevoli. Se l’enorme massa di Siv che banche come Citibank detengono si scaricassero sul mercato, ci sarebbe un terremoto finanziario dovuto alla caduta subitanea del valore di questi titoli. Le grandi banche con attività diversificate dovrebbero registrare grosse minusvalenze nei loro bilanci e le loro quotazioni azionarie cadrebbero con effetti negativi a catena.
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Le banche minori o con attività poco diversificate potrebbero andare in rosso, con allarme per il risparmio e ancora peggiori effetti a catena. Se Citibank e le altre banche acquistassero questi titoli dalle proprie Siv o le assorbissero, trasformandone i debiti e i crediti in propri impieghi (finanziati con prestiti a breve), dovrebbero accantonare riserve per rispettare i parametri di Basilea e causerebbero una nuova stretta nel credito. Le minusvalenze emergerebbero subito nei loro bilanci. Il nuovo fondo, con il consenso del Tesoro americano, non avrà bisogno di proprie riserve patrimoniali. Basterà la garanzia delle banche sui prestiti a breve che saranno accesi. Ciò ne faciliterà la collocazione perché si tratta di grandi banche molto più solvibili dei Siv, che come unica garanzia hanno le ipoteche dei mutui in cui hanno investito. Con questa ingegneria finanziaria, gli Stati Uniti di Bush realizzano un intervento anticrisi affidato al mercato.
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