Nel mese di settembre le vendite di case esistenti negli Stati Uniti hanno registrato un calo dell’8% al livello di 5.04 milioni di unita’. Si tratta del minimo livello degli ultimi 8 anni. Il prezzo medio di vendita e’ sceso a settembre del 5.7%.
Lo ha reso noto il dipartimento del Commercio Usa, sulla base dei dati forniti dall’Associazione nazionale delle agenzie immobiliari (National Association of Realtors, NAR).
Il dato si e’ rivelato peggiore delle stime del mercato che erano per una contrazione meno accentuata a quota 5.25 mln.
Invenduto ancora in rialzo, corrispondente ad un’offerta da smaltire in 10.5 mesi.
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Di fatto la vendita di case esistenti ha raggiunto il picco nel corso dell’estate 2005 e da quel momento l’indicatore e’ calato del 30%. Secondo la maggior parte degli economisti, dato il parallelo deterioramento dei prezzi delle case e l’enorme quantita’ di case in vendita da smaltire sul mercato, ulteriori cali sono da mettere in conto. Mentre il mercato dei mutui ha subito nel frattempo una stretta feroce dovuta alla crisi subprime, e’ chiaro che la la correzione del settore immobiliare negli Stati Uniti continuera’ e non sara’ completata fin quando i prezzi e le case in costruzione non troveranno uno scenario in cui tutto o quasi l’invenduto sia stato riassorbito.
Corollario: in termini di timing e’ ancora troppo presto comprare casa negli Stati Uniti, anche per coloro che vogliono approfittare della forza dell’euro rispetto a un dollaro ai minimi storici. “I prezzi del real estate scenderanno ancora”, ha scritto ai clienti Ian Shepherdson, responsabile di High Frequency Economics: “i prezzi delle villette mono-familiari sono in calo -4.9% anno su anno (negli ultimi 12 mesi) ma noi ci aspettiamo -10% per la prossima primavera”.