Wall Street: Nasdaq balza al nuovo record di chiusura. Febbraio mese di buy per la borsa Usa
Wall Street reduce da una sessione di buy, che ha portato il Nasdaq Composite a segnare un nuovo valore record di chiusura.
Il listino hi-tech ha guadagnato ieri lo 0,90%, terminando la giornata di contrattazioni a quota 16.091,92 punti, al di sopra del precedente record di chiusura testato nel novembre del 2021, a quota 16.057,44 punti.
Lo S&P 500 ha terminato la sessione in rialzo dello 0,52%, al nuovo valore record di chiusura di 5.096,27 punti, mentre il Dow Jones Industrial Average è salito dello 0,12% a quota 38.996,39 punti.
L’ultima sessione di febbraio ha confermato il trend rialzista di Wall Street, in progresso per il quarto mese consecutivo.
Il Nasdaq è balzato a febbraio del 6,12%, mentre lo S&P 500 ha riportato un rialzo del 5,17%.
Bene anche il Dow Jones che, con un guadagno del 2,2% a febbraio, è salito per il quarto mese consecutivo, riportando la fase di buy più lunga dal maggio del 2021.
Breaking news
Piazza Affari chiude debole con le altre borse europee. I dati Usa su inflazione core Pce e Pil rafforzano la visione cauta della Fed
Wall Street apre senza grandi variazioni in una giornata caratterizzata dalla pubblicazione di importanti dati macroeconomici, con particolare attenzione all’indice Pce sull’inflazione, preferito dalla Federal Reserve. In vista del Ringraziamento, i mercati saranno chiusi domani e opereranno in modalità ridotta venerdì. Dopo un inizio stabile, il Dow Jones registra un lieve incremento, mentre S&P 500 e Nasdaq mostrano leggere perdite. Il petrolio Wti segna un aumento marginale al Nymex.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui sono in aumento grazie al calo dei tassi d’interesse per la prima volta in oltre due mesi. Secondo la Mortgage Bankers Association, le richieste totali sono cresciute del 6,3%. Le domande di mutuo per l’acquisto di una casa sono particolarmente in crescita, registrando un aumento del 12% rispetto alla settimana precedente.
Stellantis annuncia la chiusura della fabbrica di Luton, concentrando la produzione a Ellesmere Port per allinearsi alla transizione verso i veicoli elettrici nel Regno Unito. La decisione, influenzata dalle politiche del governo britannico, mette a rischio 1.100 posti di lavoro, ma promette nuove opportunità a Ellesmere Port.