Torna lo spettro di una nuova impennata dei prezzi del gas. L’allarme è contenuto in un documento interno della Commissione Ue, diffuso da Politico, da cui emerge un rinnovato allarme sul fronte dei prezzi, in vista in vista della scadenza dell’accordo quinquennale tra Mosca e Kiev per l’esportazione verso i Paesi Ue. In altre parole, secondo quanto emerge dal documento, l‘Unione europea deve prepararsi allo scenario “peggiore”: le forniture dalla Russia, già ridotte potrebbero scendere ulteriormente.
Verso un nuovo taglio delle forniture dalla Russia
Facciamo un passo indietro: nel 2019 Mosca e Kiev hanno siglato un accordo quinquennale per il transito del gasdotto che ha continuato a fornire gas ai Paesi dell’UE nonostante due anni di guerra in Ucraina. Ora, con la scadenza del contratto il 31 dicembre, l’Ucraina ha dichiarato l’intenzione di non voler rinnovare il patto.
Ciò significa che l‘UE perderà presto circa il 5% delle sue importazioni totali di gas, soprattutto verso l’Europa centrale e sudorientale, secondo il documento interno preparato dalla Commissione europea. Se a questa perdita si aggiunge una prolungata ondata di freddo – rilava il documento – si potrebbe creare un peggioramento dello scenario per i Paesi che fanno affidamento sui transiti di gas attraverso l’Ucraina. Vale la pena ricordare che “nel 2023, il gas russo rappresentava solo il 15% dell’import totale Ue” rispetto a oltre il 50% prima della guerra.
Dieci mesi per prepararsi allo scenario peggiore
All’Unione Europea restano solo dieci mesi per prepararsi allo scenario peggiore: una nuova normalità senza il gas russo. Secondo Aura Sabadus, analista senior della società di intelligence di mercato ICIS, questa prospettiva sta creando ansia in tutta la regione, con Austria, Ungheria e Slovacchia che potrebbero subire le maggiori conseguenze.
Bruxelles ha già chiesto ai Paesi dell’UE di eliminare gradualmente le importazioni di combustibili fossili russi entro il 2027. Finora il blocco ha ridotto la sua dipendenza dal gas russo di circa due terzi rispetto al 2021, rivolgendosi a paesi come la Norvegia e gli Stati Uniti quando Mosca ha iniziato a ridurre le forniture.
Ma ora l’UE deve prepararsi a un altro taglio. Nel documento, l’esecutivo dell’UE afferma che la perdita delle forniture russe attraverso l’Ucraina potrebbe creare “costi di trasporto più elevati”, in quanto i Paesi cercheranno percorsi alternativi, mentre i “prelievi sullo stoccaggio” imposti tra i Paesi del blocco potrebbero “rendere questa diversificazione più difficile e costosa”.
Tuttavia, insiste la lettera, l’UE dispone di un’ampia “flessibilità” nel suo sistema del gas.
Italia: bollette più leggere (per ora)
Parlando dell’Italia, per ora la situazione prezzi resta sotto controllo. In attesa che oggi l’Arera renda nota oggi la tariffa del metano per il mese di febbraio per gli utenti vulnerabili,, il presidente di Nomisma energia, Davide Tabarelli ha stimato, un calo del prezzo del gas del 2%. Lo ha detto all’agenzia Ansa, aggiungendo di aspettarsi un taglio dell’8% per l’elettricità, dove vige ancora il servizio di maggior tutela per i clienti domestici non vulnerabili che terminerà a partire da luglio 2024.
“Le tariffe per i vulnerabili -ha spiegato Tabarelli – sono diventate il riferimento per il resto del mercato. La stragrande maggioranza dei clienti ormai è passata al mercato libero, e sono circa 3 milioni su 20 gli utenti vulnerabili per il gas e 4,5 milioni in tutela su 30 nell’elettrico”. Secondo Tabarelli, “il risparmio medio per la famiglia tipo sarà di 76 euro per il gas all’anno, in base al calo di febbraio”, mentre per la luce «il risparmio sarà di 50 euro all’anno”.