Ad ottobre l’occupazione nel settore non agricolo negli Stati Uniti e’ cresciuta di 166 mila unita’. Lo ha reso noto il Dipartimento del Lavoro. Il dato si e’ rivelato nettamente migliore rispetto alle stime del consensus. Gli analisti si aspettavano in media una crescita di 80.000 posti, quindi il dato e’ piu’ che doppio rispetto alle stime. Rivisto al rialzo il numero di settembre, da 89 mila a 93 mila.
Secondo gli economisti, si tratta certamente di un dato che dimostra una relativa “buona salute” dell’economia reale, molto di piu’ di quanto le condizioni del mercato finanziario lascino pensare, e che dovrebbe servire ad evitare un avvitamento in recessione dell’economia Usa, nonostante il calo del mercato immobiliare e del credit crunch. “Questo rapporto occupazionale rafforzera’ la convinzione da parte dei governatori della Federal Reserve sul fatto che dovranno mantenere i tassi invariati nei prossimi mesi”, ha detto all’agenzia Bloomberg Dean Maki, chief economist di Barclays Capital a New York ed ex senior economist alla Fed. “Il mercato del lavoro continua a dimostrare che non ci sono rischi di recessione”.
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Il tasso di disoccupazione e’ rimasto fermo al 4.7% rispettando le attese. Il salario orario medio e’ cresciuto dello 0.2%, al di sotto delle attese (+0.3%) pari a $17.58; cioe’: nonostante il miglioramento netto dell’occupazione le pressioni inflazionistiche appaiono contenute. Secondo gli economisti le condizioni relativamente rigide del mercato del lavoro non si stanno trasformando per adesso in pressioni sul costo del lavoro. Il che e’ estremamente positivo.
Per chi sia interessato al modo in cui viene calcolato questo importante dato macroeconomico: Come leggere i dati sul mercato del lavoro USA.
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