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Debito italiano fa gola: ancora un tutto esaurito per il Btp decennale indicizzato

Il debito italiano fa sempre più gola non solo tra gli investitori domestici ma anche tra gli stranieri. La conferma è arrivata dall’ultimo collocamento di BTP, chiuso lunedì 18 marzo.

Dopo il successo del Btp Valore marzo 2030 (raccolta superiore a 18 miliardi di euro, una cifra record per un titolo retail), questa volta ad andare in scena è stato il BTp decennale indicizzato all’inflazione, con scadenza 15 maggio 2036, pagato in due cedole semestrali, che ha permesso al Tesoro di collocare 5 miliardi, a fronte però di una domanda oltre otto volte più grande, pari cioè a 41 miliardi. Si tratta del volume più alto di sempre per un titolo indicizzato in Europa.

Come abbiamo accennato, a spingere in alto le richieste sono stati soprattutto gli investitori internazionali, che secondo le prime stime di mercato hanno assorbito l’80% degli acquisti con una prevalenza di Asia, Francia, Regno Unito e penisola Iberica. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,763, che corrisponde a un rendimento lordo annuo all’emissione dell’1,83 per cento. Le cedole effettive, semestrali, dipenderanno ovviamente dall’inflazione comunitaria, al netto dei tabacchi.

Come funziona il Btp indicizzato

Il Btp indicizzato all’inflazione europea è un titolo di Stato che fornisce all’investitore una protezione contro l’aumento del livello dei prezzi: sia il capitale rimborsato a scadenza sia le cedole pagate semestralmente sono, infatti, rivalutati sulla base dell’inflazione dell’area euro, misurata dall’Eurostat attraverso l’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo (Iapc) con esclusione del tabacco.

Come spiega il Ministero del Tesoro sul suo sito Internet, grazie al meccanismo di indicizzazione utilizzato, alla scadenza è riconosciuto al detentore il recupero della perdita del potere di acquisto realizzatasi nel corso della vita del titolo. In ogni caso il Btp€i garantisce la restituzione del valore nominale sottoscritto: anche nel caso in cui si verifichi, nel periodo di vita del titolo, una riduzione dei prezzi, l’ammontare rimborsato a scadenza non sarà mai inferiore al valore nominale (100).

In caso di rimborso anticipato, l’ammontare corrisposto sarà pari all’intero capitale sottoscritto moltiplicato per il coefficiente di indicizzazione e, solo nel caso in cui questo coefficiente fosse inferiore o uguale ad uno, l’ammontare rimborsato sarà pari al valore nominale del titolo stesso; più il rateo di interessi.

Come si calcola la cedola

Le cedole pagate al sottoscrittore sono di importo variabile ma garantiscono un rendimento costante in termini reali, ovvero in termini di potere di acquisto.

L’ammontare di ciascuna cedola, infatti, è calcolato moltiplicando il tasso di interesse fisso, stabilito all’emissione, per il capitale sottoscritto rivalutato sulla base dell’inflazione verificatasi tra la data di godimento e la data di pagamento della cedola.

In rampa di lancio il nuovo BTp Short Term

Nel calendario BTP del Tesoro, il prossimo titolo è in rampa di lancio un nuovo BTp Short Term con scadenza 28 gennaio 2026 e cedola annuale al 3,8%, prenotabile entro domani, 21 marzo, con asta il giorno successivo e appuntamento supplementare il 25 marzo. Per quella via dovrebbero arrivare fra i 2,5 e i 2,75 miliardi di euro.

Con il mercato che sconta l’inizio della riduzione dei tassi da parte della Bce a partire da giugno, gli investitori sono attratti dai rendimenti offerti dai Btp italiani mentre vedono il rischio Paese limitato grazie al sostegno delle misure della Bce per ridurre lo spread.

A questo proposito ieri il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, parlando dello spread, durante un intervento a Madrid, ha sottolineato il “calo impressionante” dei premi di rischio per Paesi come Grecia, Portogallo e “qualcosa di simile in Italia e, in misura minore, Spagna”. Tuttavia “i livelli di debito e deficit sono aumentati, a settembre i Paesi dovranno presentare programmi di aggiustamento con la necessaria riduzione dei livelli di debito molto elevati”.

Ieri, lo spread tra BTp e Bund, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il pari scadenza tedesco si è attestato a 125 punti base, contro i 122 punti del closing della vigilia. In lieve aumento anche il rendimento del BTp decennale benchmark, che in chiusura si è attestato al 3,70%, dal 3,67% della chiusura del giorno prima.