Dopo lo stop del Portogallo, c’è un altro paese europeo, molto vicino all’Italia, anzi vicinissimo che mira a diventare il nuovo Eldorado dei pensionati. Parliamo della Repubblica di San Marino che ha deciso di introdurre una tassazione agevolata per dieci anni al 6% ai pensionati che vi prendono la residenza per la prima volta.
San Marino: cosa ha deciso per i pensionati
Così il terzo Stato più piccolo d’Europa emula il modello portoghese, oggi non più in vigore, che mira ad attrarre pensionati europei pagando meno tasse.
Come funziona? Tutti i cittadini dell’Unione Europea e della Svizzera possono presentare domanda di residenza.
I requisiti da rispettare sono:
- avere un reddito annuo superiore a 50mila euro
- un patrimonio personale di almeno 300mila euro. Almeno un terzo di esso deve essere depositato presso una banca della Repubblica di San Marino e investito in titoli di Stato sammarinesi o in altri strumenti finanziari.
Inoltre se il trasferimento riguarda ex manager, ex dirigenti o funzionari di livello di grande aziende o organismi internazionali, la tassazione sulla pensione può scendere ancora, toccando quota 3%.
La conferma arriva da Marco Gatti, Segretario di Stato per le finanze e il bilancio della piccola Repubblica: “Non c’è un numero predefinito, ma c’è sicuramente la volontà anche politica di essere attrattivi per i pensionati stranieri, ovviamente a certe condizioni”.
Da Malta alla Romania: i regime fiscali di favore in Ue
Dal 2024 il Portogallo ha detto addio al regime fiscale di tassazione per stranieri. Ma ci sono altri paesi che offrono un regime di favore ai pensionati.
Così Malta ha un sistema fiscale molto vantaggioso, il “Malta retirement programme” con l’obiettivo di attrarre tutti i pensionati dell’Unione europea, con aliquota fissa al 15% e un minimo di 7.500 euro all’anno. Possono beneficiarne cittadini di un Paese europeo, non maltesi, senza impiego e percettori di pensioni superiore ad almeno il 75% del reddito imponibile complessivo e che comprino casa a Malta dal valore non inferiore ai 275 mila euro.
Cipro prevede una no tax area fino a 19.500 euro ed esenzioni pari al 50% sui redditi di fonte lavorativa.
La Grecia prevede un’unica aliquota d’imposta del 7% per l’intero reddito ottenuto all’estero, per una durata di ben 15 anni.
La Tunisia prevede per pensionati esteri che trasferiscono la residenza una quota di reddito esentasse pari all’80%.
In Romania o in Bulgaria la tassazione è secca al 10% per chi prende la residenza fiscale e anche la cittadinanza.
Da ultimo Slovacchia e Albania prevedono l’esenzione totale dalle imposte per le pensioni che arrivano dall’estero.
I vantaggi fiscali previsti in Italia
Volgendo lo sguardo al nostro paese, vige il regime fiscale dei “lavoratori impatriati“, dedicato a lavoratori italiani e stranieri che hanno risieduto all’estero per almeno due anni e prevede il pagamento delle imposte sul 30% dei redditi di lavoro per coloro che trasferiscono la residenza in Italia entro il 31 dicembre 2023. Dal primo gennaio 2024, il beneficio spetta al 50% e la condizione minima di residenza all’estero verrà estesa a 3 anni.