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WALL STREET IN ALTALENA, TERMINA IN RIALZO, MA…

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Ancora una seduta caratterizzata da un’elevata volatilita’ a Wall Street. I segnali contrastanti giunti in giornata dal comparto societario e dal fronte macro hanno costretto gli indici ad attraversare piu’ volte la linea di parita’ per poi chiudere in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.51% a 13176, l’S&P500 lo 0.51% a 1458, il Nasdaq e’ avanzato dello 0.72% a 2637.

Negli ultimi giorni i listini non erano risuciti ad avanzare a causa dei timori sulle ripercussioni che la crisi del credito e la debolezza del mercato immobiliare possono avere sui profitti aziendali e sulla spesa dei consumatori. A soffrire maggiormente sono stati i titoli bancari/finanziari, constretti a cedere interamente i guadagni realizzati con il forte rally dello scorso martedi’. Anche oggi Citirgoup (C), JP Morgan (JPM) e Merrill Lynch (MER) sono arretrati in media di due punti percentuali. A soffrire in modo particolare e’ stata anche Fannie Mae (FNM) che ha organizzato una conference news per poter chiarire le voci di possibili brogli sulle pratiche contabili nell’intento di mascherare nuove svalutazioni.

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Vendite anche sul corriere internazionale FedEx (FDX), generalmente considerato cartina di tornasole dell’intera economia. La societa’ ha tagliato le stime sugli utili del trimestre in corso a causa del forte incremento dei prezzi del combustibile. Il titolo, danneggiato anche da un downgrade, ha lasciato sul terreno piu’ del 5%.

In rosso la famosa catena di coffee-shop americani Starbucks (SBUX) che ha riportato un EPS in linea con le attese ma ha tagliato l’outlook sui prossimi risultati fiscali citando un rallentamento generale dell’economia e un calo inatteso della clientela (probabilmente causato dai recenti aumenti dei prezzi). Il titolo e’ arrivato a perdere oltre il 7%. Anche la societa’ retail Kohl’s (KSS) ha rivisto al ribasso le stime sui prossimi risultati trimestrali dopo aver riportato un calo del 13% dei profitti.

Note negative sono emerse anche dal fronte economico con la produzione industriale di ottobre risultata in calo dello 0.5%, in controtendenza con quanto atteso dagli analisti (+0.1%).

La situazione sul mercato dunque continua a rimanere incerta. Gli analisti evidenziano come nel terzo trimestre si sia assistito ad un significativo calo dei risultati societari. Gli utili delle societa’ facenti parte dell’S&P500 hanno registrato in media una flessione del 4% su base annuale.

Ad offrire un relativo ottimismo e’ stato l’annuncio di Cisco Systems (CSCO) sul piano di riacquisto
di azioni proprie. A distinguersi in positivo tra i titoli del Dow Jones e’ stato il colosso informatico Hewlett-Packard (HPQ) che ha beneficiato dell’upgrade di Morgan Stanley (MS) a Overweight.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il greggio e’ tornato a salire. I futures con consegna dicembre sono avanzati di $1.67 a $95.10 al barile. Sul valutario, euro nuovamente in progresso nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4653. In lieve flessione l’oro. I futures con scadenza dicembre sul metallo prezioso hanno ceduto 30 centesimi a $787.00 all’oncia. In rialzo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.15% dal 4.1590% di giovedi’

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