Avvio di settimana col segno negativo per la borsa americana. Nei primi minuti di scambi il Dow Jones perde lo 0.52% a 13108, l’S&P500 lo 0.50% a 1451, il Nasdaq arretra dello 0.63% a 2620. Le conseguenze che la crisi del credito puo’ avere sui risultati aziendali e sulla spesa dei consumatori continuano ad impensierire gli operatori.
La lista delle societa’ colpite dal “credit crunch” continua infatti ad allungarsi. Dopo numerose banche d’affari e aziende specializzate nel business dei mutui ipotecari, in mattinata e’ stata la compagnia assicuratrice Swiss Re (RUKN) a riportare svalutazioni per $1.2 miliardi di franchi svizzeri ($1.07 miliardi) evidenziando come le turbolenze del comparto finanziario siano ancora ben lontane dall’essere risolte.
A mettere pressione ai listini e’ anche il nuovo avanzamento del petrolio, riportatosi sopra la soglia dei $94. Aiutati dalla continua debolezza del dollaro, i futures con consegna dicembre sono avanzati di $1.02 a $94.86 al barile.
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In assenza di dati macro gli operatori potrebbero comunque rimanere cauti in vista delle minute del Fomc (che verranno rilasciate domani) relative all’incontro svoltosi lo scorso 31 ottobre in cui fu deciso un abbassamento del costo del denaro al 4.5%.
Sul fronte societario, alcune pressioni potrebbero continuare sui titoli bancari in seguito al downgrade a Sell di Goldman Sachs (GS) su Citigroup (C). Per la banca d’affari sono state stimate inoltre nuove svalutazioni per $15 miliardi. Debolezza anche per le azioni del comparto Internet sulla scia dell’abbassamento del target price di eBay (EBAY). Tra le societa’ retail che hanno riportato i risultati fiscali in mattinata hanno deluso le attese degli analisti Lowe’s (LOW) e Campbell Soup (CPB). Subito dopo la chiusura delle borse, particolare attenzione sara’ rivolta ai numeri del colosso informatico Hewlett-Packard (HPQ) per valutare il recente andamento della domanda da parte dei consumatori. Sul fronte M&A, riflettori puntati sul comparto farmaceutico dopo l’acquisto di Pharmion da parte del gruppo biotech Celgene ad un prezzo di $2.9 miliardi, pari ad un premium di circa il 50% rispetto al prezzo di chiusura di venerdi’.
Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ sostanzialmente stabile nei confronti del dollaro, ora a quota 1.4660. L’oro avanza di $1.90 a $788.90 all’oncia. In lieve calo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.1590%.
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