Dal 9 all’11 aprile verranno analizzati i nuovi scenari che si trovano ad affrontare i consulenti finanziari e i loro clienti nel corso del Salone del Risparmio 2024
Alla vigilia del Salone del Risparmio abbiamo incontrato Jean-Luc Gatti, direttore comunicazione di Assogestioni che ci ha anticipato le novità dell’edizione 2024.
Gatti, a cosa è dovuta la scelta del titolo dell’edizione 2024?
Stiamo vivendo un’epoca di grandi cambiamenti, sia a livello geopolitico, sia a livello sociale e tutto ciò si ripercuote anche nel settore degli investimenti. Basti elencare l’inflazione, i rapporti di forza sullo scenario globale, la questione demografica, la trasformazione digitale e la sfida ambientale per capire come i punti di equilibrio che hanno contraddistinto l’ultimo decennio sono in via di ridefinizione. Come combinare ritorno dei tassi di interesse, deglobalizzazione, invecchiamento della popolazione, intelligenza artificiale e lotta al cambiamento climatico in un portafoglio di investimenti rappresenta indubbiamente la sfida che si trovano di fronte i professionisti della finanza e con loro i risparmiatori. Proprio per questo motivo la 14° edizione del Salone del Risparmio si è riproposta di indagare le direttrici fondamentali del cambiamento e il loro impatto sull’industria del risparmio gestito, per andare alla ricerca di nuovi equilibri che tengano conto dei diversi scenari globali.
Cosa deve offrire l’industria del risparmio gestito per rimanere competitiva rispetto ai rendimenti offerti dai titoli di Stato?
L’aumento dei tassi di interesse ha creato competizione con i titoli di Stato e gli italiani, si sa, sono ancora molto legati a Bot e Btp. Va però sottolineato come, grazie alla consulenza e a una maggiore maturità dei risparmiatori, c’è stata meno fuga dal gestito rispetto al passato. Inoltre chi ha tolto capitali dai fondi nel 2023 potrebbe aver perso delle occasioni perché grazie all’effetto performance il patrimonio è salito. I dati di Bankitalia ci dicono tra l’altro che i capitali investiti in titoli di Stato sono stati attinti dai depositi e, solo in seconda battuta, sottratti dai fondi. Questo è un ulteriore segnale di maturità degli investitori.
Il contesto in cui operiamo tuttavia impone l’adozione di strategie e strumenti adatti da offrire ai propri clienti una corretta pianificazione, che tenga conto non solo delle attuali condizioni dei mercati ma anche delle tendenze che stanno plasmando il mondo e la società. Per fare ciò, è fondamentale conoscere i propri interlocutori e sapere quali driver guidano le loro scelte di investimento. Proprio per questo motivo al Salone verranno presentati i risultati del 5° Rapporto Assogestioni-Censis, intitolato “Perché gli italiani investono e come investono”, dove verranno evidenziati i cambiamenti nei comportamenti di risparmio degli italiani dopo un quadriennio di emergenze inedite e impatti sull’economia familiare e gli effetti conseguenti sul rapporto degli italiani con il risparmio e gli investimenti.
La scorsa edizione avete registrato un record di presenze fisiche e online. Quale è il segreto di questo successo?
Lo scorso anno abbiamo contato 22mila partecipanti. Ma i veri risultati vanno oltre questo numero. Assogestioni ha creato un unicum nell’asset management internazionale: una piattaforma di dialogo capace di riunire tutti gli stakeholder dell’industria: autorità, mondo accademico, professionisti di banche, consulenti finanziari, private banker e società di gestione, fino ad arrivare ai risparmiatori e agli studenti. Una fucina di idee e innovazione per uno dei settori chiave per la crescita dell’economia del Paese.
Quali numeri vi aspettate per l’edizione 2024?
I numeri dell’anno scorso hanno avvalorato la bontà dell’aver scelto una sede ancora più grande per l’evento. Scelta confermata anche quest’anno in quanto sarà nuovamente il centro congressi Allianz MiCo a ospitare gli oltre 15mila visitatori attesi, i 150 brand, di cui oltre 100 sponsor, e più di 300 relatori per le oltre 120 conferenze in programma nella tre giorni.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di aprile del magazine Wall Street Italia. Clicca qui per abbonarti