Due ore e mezzo dopo l’inizio delle contrattazioni i listini si muovono ai peggiori livelli giornalieri, ancora una volta pressati dalle preoccupazioni sull’impatto che la crisi del credito potra’ avere sulla spesa dei consumatori e sui risultati aziendali. Il Dow Jones cede oltre 177 punti (-1.36%) a 12988, l’S&P500 perde l’1.44% a 1437, il Nasdaq arretra dell’1.50% a 2599. Questa e’ settima sessione in ribasso delle ultime nove, a Nyse.
Non e’ servita a niente la notizia che Abby J. Cohen preveda un rally di fine anno a Wall Street. In verita’ la lista delle societa’ colpite dal “credit crunch” continua ad allungarsi. Nuove pesanti pressioni sui titoli bancari in seguito al downgrade a Sell di Goldman Sachs (GS) su Citigroup (C). Per la banca d’affari sono state stimate inoltre nuove svalutazioni per $15 miliardi. Il titolo e’ in ribasso di oltre 5 punti percentuali.
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“Il mercato sta ancora tentando di conoscere l’ammontare dei danni subiti dai finanziari e quali siano le reali dimensioni dell’esposizione oltreoceano”, dice Marc Pado, market strategist Usa di Cantor Fitzgerald & Co., a San Francisco. “Sono altri dubbi, e l’incertezza non è un bene per il mercato”. Una certa debolezza e’ presente anche tra le azioni del comparto Internet sulla scia dell’abbassamento del target price di eBay (EBAY). Tra le societa’ retail che hanno riportato i risultati fiscali in mattinata hanno deluso le attese degli analisti Lowe’s (LOW) e Campbell Soup (CPB).
Subito dopo la chiusura delle borse, particolare attenzione sara’ rivolta ai numeri del colosso informatico Hewlett-Packard (HPQ) per valutare il recente andamento della domanda da parte dei consumatori. Sul fronte M&A, riflettori puntati sul comparto farmaceutico dopo l’acquisto di Pharmion da parte del gruppo biotech Celgene ad un prezzo di $2.9 miliardi, pari ad un premium di circa il 50% rispetto al prezzo di chiusura di venerdi’.
Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ sostanzialmente stabile nei confronti del dollaro, ora a quota 1.4660. L’oro avanza di $1.90 a $788.90 all’oncia. In lieve calo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.1590%.
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