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BORSA USA: ENNESIMO SCHIAFFO RIBASSISTA

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Dopo la breve parentesi positiva di venerdi’ (peraltro non giustificata dai fondamentali economi e societari) i listini azionari Usa sono tornati a cedere terreno, investiti da vendite originate dalle preoccupazioni sull’impatto che la crisi del credito potra’ avere sui risultati aziendali e sulla spesa dei consumatori. Oggi ha fatto da catalizzatore il rating sell assegnato da Goldman Sachs a Citigroup. Il Dow Jones ha ceduto 218 punti (-1.66%) a 12960, l’S&P500 ha perso l’1.75% a 1433 (da inizio anno il rialzo e’ adesso appena +1.00%), il Nasdaq e’ arretrato dell’1.66% a 2593. Quella di oggi al Nyse e’ stata la settima sessione in ribasso delle ultime nove. General Motors Corp. (GM) ha guidato il calo del Dow con -8.5%. Altre blue-chip in forte calo sono Citigroup (C) con -5.9% e AT&T (T) giu’ del 4.6%.

Nuove pesanti pressioni si sono abbattute sui titoli bancari in seguito al downgrade a Sell di Goldman Sachs (GS) su Citigroup (C). Per la banca d’affari sono state stimate inoltre nuove svalutazioni per $15 miliardi. Il titolo ha archiviato la seduta con un calo di oltre 5 punti percentuali. Ribassi superiori al 3% sono stati riportati da JP Morgan (JPM) e Merrill Lynch (MER).

La lista delle societa’ colpite dal “credit crunch” continua ad allungarsi ed inizia a comprendere anche alcune delle maggiori istituzioni finanziarie europee. L’ultima e’ stata la compagnia assicuratrice Swiss Re (RUKN), che ha riportato svalutazioni per $1.2 miliardi di franchi svizzeri ($1.07 miliardi) evidenziando come le turbolenze del comparto finanziario siano ancora ben lontane dall’essere risolte.

“Il mercato sta ancora tentando di conoscere l’ammontare dei danni subiti dai finanziari e quali siano le reali dimensioni dell’esposizione oltreoceano”, dice Marc Pado, market strategist Usa di Cantor Fitzgerald a San Francisco. “Sono altri dubbi; e l’incertezza non è un bene per il mercato”.

Gli analisti e gli strategist sono divisi sul corso dei listini nei prossimi mesi. Abby J. Cohen (Goldman Sachs) prevede ancora il classico rally di fine anno a Wall Street. Di parere contrario sono invece i sostenitori della Dow Theory secondo i quali il recente calo del settore trasporti e dell’indice Dow Transportation pressupone un ulteriore rallentamento dell’economia Usa nel breve-medio termine. FedEx e Ryder System, UPS, Jet Blue hanno perso tutte molti punti percentuali nelle ultime sedute.

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Tra le societa’ retail che hanno riportato i risultati fiscali in mattinata hanno deluso le attese degli analisti Lowe’s (LOW) e Campbell Soup (CPB). Subito dopo la chiusura delle borse, particolare attenzione sara’ rivolta ai numeri del colosso informatico Hewlett-Packard (HPQ) per valutare il recente andamento della domanda da parte dei consumatori.

negli altri settori, venduta a piene mani General Motors, che ha perso -8% M Particolarmente debole e’ risultato anche il comparto Internet sulla scia dell’abbassamento del target price di eBay (EBAY). Sul fronte M&A, riflettori puntati sul comparto farmaceutico dopo l’acquisto di Pharmion da parte del gruppo biotech Celgene (CELG) ad un prezzo di $2.9 miliardi, pari ad un premium di circa il 50% rispetto al prezzo di chiusura di venerdi’.

A poco e’ servito il dato sulla fiducia dei costruttori
rivelatosi migliore delle attese del mercato. Martedi’ l’attenzione sara’ rivolta all’aggiornamento sui nuovi cantieri edili e sulle licenze di costruzionde del mese di ottobre. Il focus sara’ rivolto anche sulle minute del Fomc relative all’incontro svoltosi lo scorso 31 ottobre in cui fu deciso un taglio del costo del denaro al 4.50%.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il greggio ha continuato a spingersi al rialzo. I futures con consegna gennaio sono avanzati di $0.80 a $94.64 al barile. Sul valutario, euro stabile nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4660. In discesa l’oro. I futures con scadenza dicembre sul metallo prezioso hanno ceduto $9.00 a $778.00 all’oncia. In buon rialzo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.08% dal 4.15% di venerdi’.

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