Economia

“Storie Vere, Soldi Falsi”: Michael De Guzman e il fiume d’oro inesistente

Aveva convinto il mondo di aver trovato l’oro nel Borneo ma la realtà fu ben diversa. Michael De Guzman  è il terzo protagonista di “Storie Vere, Soldi Falsi”, la serie di Triboo firmata T-Podcast, che racconta il mondo dell’economia e della finanza, un format che esplora il lato oscuro e affascinante sistema delle truffe finanziarie attraverso una prospettiva mai adottata prima.

A raccontare la storia del geologo filippino, che ha ispirato il film Gold – La grande truffa con protagonista Matthew McConaughey, il doppiatore e attore Francesco Pezzulli, la voce italiana di Leonardo Di Caprio.

Chi è Michael De Guzman

Nato nelle Filippine nel 1946, De Guzman era un geologo con l’ambizione di fare moltissimi soldi. L’incontro che gli cambiò la vita fu con John Felderhof, un geologo olandese che gli confidò di aver trovato miniere d’argento e oro in Africa e lo convince a raggiungere il Borneo.

I due partono alla ricerca dell’oro esplorando dei terreni sulle rive del fiume Busang, nel Borneo Indonesiano. La popolazione del luogo, draga il fiume e trova sempre un po’ d’oro e da lì De Guzman si inventa la teoria sulle piscine vulcaniche. Preleva campioni di terreno, li analizza e scopre che quel terreno è ricco, ricchissimo, d’oro. Per anni il geologo produsse migliaia di campioni di carotaggi pieni d’oro.

E per effettuare gli scavi si affidano alla canadese Bre-X, una compagnia mineraria di David Walsh, vecchio amico di Felderhof. Le operazioni iniziano e le altre società non stanno a guardare.

Freeport, un’altra compagnia mineraria interrogano Michael De Guzman dopo aver analizzato i suoi campioni al microscopio e aver scoperto che l’oro ha una forma strana, innaturalmente arrotondata.

Qui De Guzman spiega la sua teoria delle piscine vulcaniche: l’oro, spinto dagli spostamenti geologici assume proprio questa forma in siti del genere.

Intanto gli affari andavano a gonfie vele e tutti i protagonisti della storia si arricchiscono come anche la Bre-X Minerals, il cui valore passa da zero a 6 miliardi di dollari.

La truffa

Nel 1997 i tecnici della Freeport lo richiamano. Il problema venne a galla: di oro non c’era alcuna traccia. E la bolla scoppiò. De Guzman si scoprì che usò l’oro della sua fede nuzioale per sporcare i campioni.

Il geologo prende l’elicottero per Busang e, secondo la versione ufficiale si getta dall’elicottero mentre sorvola la giungla. Il cadavere di De Guzman venne ritrovato tre giorni dopo, mezzo divorato dagli animali e praticamente irriconoscibile.

Le conseguenze

Dalle indagini risulta che sia De Guzamn, che Walsh che Felderhof avevano venduto le proprie azioni Bre-X nel 1996, pochi mesi prima del crollo, guadagnando decine di milioni di dollari e alla fine della giostra, la Bre-X chiude i battenti.

Gelderhof fu accusato di insider trading e frode in titoli, ma alla fine fu assolto.

Nell’immaginario comune

Molti non credono alla storia del suicidio di De Gulzman saltando dall’elicottero ma che sia stata tutta una messa in scena per uscire dalla vicenda.

De Guzman e Felderhof hanno convinto gli investitori che la miniera era un enorme deposito d’oro e che la Bre-X stava per diventare uno dei maggiori produttori di oro al mondo.

Un vero e proprio tradimento a danno degli investitori e un campanello d’allarme per le autorità e le società minerarie che hanno difficilmente dovuto ricostruire la reputazione danneggiata dallo scandalo.