Nel mese di novembre l’indice ISM, il dato che misura l’andamento dell’attivita’ manifatturiera negli Stati Uniti, e’ sceso a quota 50.8 dai 50.9 punti di ottobre. Si tratta del quinto calo consecutivo.
Lo ha comunicato l’Institute for Supply Management, di Tempe in Arizona.
L’indicatore si e’ rivelato migliore delle stime degli analisti. Il consensus era per una contrazione a 50.5 punti.
Ricordiamo che un valore superiore ai 50 punti indica un’espansione dell’attivita’ manifatturiera, mentre un valore inferiore indica contrazione. Il dato di oggi conferma che il settore industriale negli Usa e’ cresciuto in novembre al ritmo piu’ lento degli ultimi 10 mesi, per via del calo del mercato immobiliare.
Le fabbriche hanno tagliato posti di lavoro e le scorte di magazzino alla luce delle preoccupazioni relative al possibile calo dei consumi privati e al calo di spesa delle societa’. Stando ai dettagli forniti dall’Institute for Supply Management, nel mese di novembre mentre le aziende americane hanno eliminato posti di lavoro, sono riuscite pero’ ad aumentare le esportazioni, ovviamente grazie al dollaro debole.
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